Ambra: contestato al reo confesso omicidio volontario aggravato dalla crudeltà

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VALENZA - É stato un raptus, o Michele Venturelli venerdì mattina si é recato a casa di Ambra Pregnolato con l’intento di ucciderla? Per il pubblico ministero Alessio Rinaldi, che coordina l’inchiesta con il procuratore Enrico Cieri, non ci sono dubbi e contesta al reo confesso l’omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Ieri pomeriggio Venturelli è stato interrogato per più di due ore é nel corso dell’udienza di convalida, ha raccontato ancora una volta la sua versione dei fatti, ovvero che quella mattina, sapendo che la vittima era sola in casa, si è recato da lei, con la quale a suo dire, da un anno intratteneva una relazione extraconiugale.

La Pregnolato gli avrebbe detto che non aveva intenzione di lasciare il marito per stare con lui é che se in altre occasioni glielo aveva fatto capire, aveva ormai preso una decisione, ovvero di troncare quel ménage clandestino. Da qui, secondo la difesa, rappresentata da Luca Lamborizio, il raptus improvviso. Venturelli avrebbe afferrato il martello e avrebbe iniziato a colpire alla testa la Pregnolato, quante volte, lo stabilirà l’autopsia, in programma in mattinata.

Ma perché l’omicida aveva con se quel martello da carpentiere? Per riparare il cambio della sua bicicletta che ogni tanto si inceppava, ha detto il difensore: gli dava due colpi col martello e si rimetteva in funzione. Ma se è stato un raptus e se l’arma del delitto era dentro allo zaino, lui avrebbe dovuto aprirlo ed estrarla, facendo così decadere l’ipotesi che si sia trattato di un momento di follia. Lo zaino era già aperto, ha ribattuto Lamborizio, perché Venturelli aveva appena estratto le chiavi. 

Sará su questi passaggi che si discuterà per stabilire il capo d’ imputazione del 46enne, ex orafo, con precedenti per droga, attualmente ricoverato con diverse fratture per avere tentato di togliersi la vita sotto a un treno nella stazione di Valenza, che per pura fatalità ha fatto un cambio di binario prima di travolgerlo. Non è escluso che la difesa richieda anche una perizia psichiatrica che possa stabilire se il Venturelli nel momento di uccidere fosse in grado di intendere e di volere. 

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