Anffas Novi Ligure: la Uil Fpl si dissocia dalla proclamazione dello stato di agitazione
Uil Fpl, sigla con la massima rappresentanza dei dipendenti della struttura, contro l'azione intrapresa da Cse Sanità
La Uil Fpl si dissocia dall'azione intrapresa da Cse Sanità contro la direzione dell'Anffas di Novi Ligure.
Uil Fpl sulla questione Anfass Novi Ligure
Cse Sanità ha proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori dell'Anffas di Novi Ligure e richiesto un incontro al Prefetto di Alessandria per discutere del mancato versamento degli stipendi da maggio. Contraria la Uil Fpl, sigla con la massima rappresentanza dei dipendenti della struttura, che si dissocia dalla proclamazione di Cse Sanità.
"Dopo aver letto il comunicato stampa del sindacato autonomo CSE Sanità in merito alla proclamazione dello stato di agitazione del personale Anfass di Novi Ligure senza avere mandato dei lavoratori, come UIL FPL Alessandria, sigla che ha la massima rappresentanza dei dipendenti della struttura, ci dissociamo dalla proclamazione. - si legge nella nota inviata dalla sigla sindacale - La UIL FPL infatti, consapevole del fatto che si possa arrivare al risultato in altro modo, sta già lavorando per poter arrivare alla conclusione della vicenda, ossia far pagare gli stipendi ai tredici dipendenti della struttura".
La risposta di Cse Sanità
"Cse Sanità visto il ritardo nei pagamenti degli stipendi di tutti i lavoratori, anche gli iscritti alla UIL Fpl, e visto la nota a firma del Presidente ha solamente richiesto l' apertura di un tavolo in Prefettura in cui si possa comprendere cosa concretamente e realmente sta capitando e trovare una soluzione a tutela dei lavoratori. - commenta Cse Sanità - Invece che unire le forze a tutela dei dipendenti la UIL Fpl ancora una volta attua questi comportamenti minatori e dispregiativi senza rendersi conto che non sta tutelando i diritti dei lavoratori. Ci teniamo a sottolineare che la coscienza del nostro sindacato è pulita e che non abbiamo timore a guardarci allo specchio, cosa che, purtroppo, non siamo certi possano dire coloro che, di fronte a problemi reali e concreti, preferiscono mettere i paraocchi".