Assolto don Stefano Calissano, ex parroco di Pozzolo Formigaro
ALESSANDRIA - La Corte d’appello ha assolto l’ex parroco di Pozzolo Formigaro per aver modificato lo statuto della confraternita del paese. Prelevò soldi per rifare il tetto dell’oratorio. La sentenza è arrivata dopo sette anni dai fatti.
La legge è chiara: uno statuto non è un atto pubblico, quindi se un interessato effettua una modifica, tutt’al più compie un falso in atto privato, ma il reato è stato depenalizzato e quindi non c’è condanna.
Sulla base di questo principio legislativo la Corte d’appello di Torino ha assolto don Stefano Calissano, che da parroco di Pozzolo Formigaro aveva prelevato a poco più di 20.000 € dal conto in banca della confraternita del gonfalone ed era finito sotto processo davanti al tribunale di Alessandria, che lo aveva condannato a otto mesi per appropriazione indebita.
I soldi non li aveva tenuti per se, sia chiaro, ma per pagare il rifacimento del tetto dell’oratorio. Il pubblico ministero aveva proposto l’assoluzione, ma il giudice aveva riqualificato il reato in falsità materiale in atto pubblico commessa da un privato.
Da qui la condanna, ora ribaltata in sede di appello. Il falso, scrisse il giudice di primo grado, consisteva nell’aver modificato lo statuto della confraternita nel punto in cui imponeva la doppia firma, parroco e priore, per prelievi dal conto.
I giudici hanno accolto la tesi del difensore Roberto Tava secondo cui, come detto, il falso in scrittura privata non è reato