Anche il Piemonte vuole sperimentare l'Avigan, ma l'Aifa solleva dubbi

Anche il Piemonte vuole sperimentare l'Avigan, ma l'Aifa solleva dubbi
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TORINO - L'ultimo bollettino diramato oggi, domenica 22 marzo, dalla Regione Piemonte recita quanto segue: "La Direzione Sanità della Regione Piemonte ha invitato le Aziende sanitarie a manifestare la propria disponibilità alla sperimentazione del farmaco Avigan, secondo le indicazioni che verranno emanate domani dall’Agenzia italiana per il farmaco, in modo da favorire il coordinamento delle attività e il dialogo con le autorità nazionali".

Una dichiarazione che arriva poche ore dopo quella fatta da Luca Zaia, governatore del Veneto, il quale ha anch'egli annunciato il desiderio di lanciare la sperimentazione nella sua regione.

"È un farmaco molto sicuro e senza evidenti effetti collaterali". A dichiararlo è Zhang Xinmin, direttore del dipartimento del "Chinese government’s National Center for Biotechnology Development”, che si trova a capo della sperimentazione.

Il Favipiravir (nome commerciale dell'Avigan) divide però la scienza. L'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) afferma infatti in una nota ufficiale che "il medicinale non è autorizzato né in Europa, né negli Usa. Ad oggi, non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco nel trattamento della malattia da Covid-19 (...). Mancano dati sulla reale efficacia nell’uso clinico e sulla evoluzione della malattia".

Nella giornata di domani, lunedì 23 marzo, si attendono ulteriori sviluppi. "Nella seduta di domani - prosegue l'Aifa - la Commissione si esprimerà in modo più approfondito rispetto alle evidenze disponibili per il medicinale Favipiravir".

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