Caso Fossati, pubblicate le motivazioni della sentenza
NOVI LIGURE - Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza emessa dalla Commissione Disciplinare del Settore Tecnico FIGC nei confronti di Maurizio Fossati, squalificato fino al 31 agosto 2020 per "aver ripetutamente e abitualmente rivolto frasi denigratorie e discriminatorie per l’aspetto fisico e gli orientamenti sessuali nei confronti di alcune calciatrici allorché era allenatore della prima squadra della F.C.D. Novese Calcio Femminile, nonché più in generale per essere venuto meno ai principi di lealtà, correttezza e probità di cui all’art. 4 C.G.S".
L'avvocato dell'ex allenatore della Novese Femminile, Matteo Sperduti, ha commentato il dispositivo evidenziando "come il sig. Fossati sia stato oggetto di una ricostruzione dei fatti non supportata da elementi e riscontri obiettivi, soprattutto per ciò che concerne le accuse di avance sessuali o tentativi di baci ad una calciatrice. La Procura Federale non ha provato con riscontri oggettivi quanto riferito dalle calciatrici nelle loro audizioni e, peggio ancora, tali episodi sono stati definiti come un semplice vociferato all'interno dello spogliatoio".
"Sul punto per cui il Fossati è stato condannato", prosegue l'avvocato Sperduti, "riteniamo che non ci sono, anche in questo caso, elementi chiari per determinare una evidente condotta dell'allenatore il quale non ha assolutamente mai offeso le sue calciatrici come contestato dalla Procura Federale. Abbiamo portato a favore dell'allenatore diverse testimonianze che smontano tale contestazione ed è nostra intenzione presentare appello perchè la decisione non permette di salvaguardare integralmente la figura del Fossati che è sempre stato professionale, almeno lui, nello svolgimento della propria attività".