Coronavirus, CGIL FP Vercelli: "È un bollettino di guerra"
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO DI CGIL FP VERCELLI
VERCELLI - Sono passate solo due settimane dai primi casi conclamati per Covid-19 e il numero di operatori sanitari contagiati che lavorano in ASL Vercelli è in crescente aumento. Gli operatori non sono carne da macello e neanche agnelli sacrificali. Non abbiamo i numeri certi ma di sicuro i lavoratori risultati positivi o posti in quarantena sembrerebbero superino di gran lunga il centinaio.
Ogni giorno l’elenco degli operatori risultati positivi e che hanno anche necessitato di un ricovero incrementa. L’aggiornamento del personale colpito dal contagio aumenta con l’aggravio di aumentare la tensione il rancore e il senso di abbandono dei lavoratori ancora in campo.
Ogni giorno, quando ci reca al lavoro, si ha la sensazione di entrare in un girone infernale fatto di fatica, insicurezza e d’inutile sacrificio. Il personale sanitario viene disposto a lavorare senza mascherine e protezioni adeguate mettendo a rischio la salute dei lavoratori e quindi anche quella degli assistiti, oltre a essere conseguente anche veicolo per l’intera comunità.
Tante sono state le grida d’allarme: dalla carenza delle mascherine ai turni di lavoro massacranti. Unico risultato solo grandi e inutili annunci a tutti i livelli. È vero, l’emergenza è mondiale ma sono troppe le mancanze di chi doveva e deve fare a livello nazionale, regionale, locale.
I dispostivi di protezione dovevano essere già presenti anzitempo. L’atteggiamento minimalista assunto da più parti ha reso la situazione ulteriormente grave.
Sono diventati ben due i reparti di degenza nel S.ANDREA riconvertiti in Covid-19 a seguito di carenza di adeguata protezione ai rischi.
Ora anche a Borgosesia saranno dedicati dei posto letto letti per affrontare la pandemia Covid19: scelta improvvisata su cui manifestiamo una certa preoccupazione dovuta a un sistema di areazione interna non appropriato e per l’assenza di una vera rianimazione.
Ai lavoratori colpiti rivolgiamo un grande abbraccio, non ci rassegneremo allo sconforto. L’appello che tramite gli organi di stampa facciamo è solo una promessa d’impegno quotidiano a far sì che tutto questo non potrà essere dimenticato.
Ora chiediamo a tutta la comunità Vercellese che ci aiuti nel sostenere le nostre battaglie, non solo contro il virus ma per lavorare in sicurezza, per il bene dei pazienti, degli operatori sanitari e dell’intera comunità.