Acqui Terme

Droga nella casa del marocchino: nuovi dettagli nell'affaire che vede coinvolto Rapetti

I nuovi dettagli emersi pongono in una posizione ancora più scomoda il sindaco di Acqui Terme

Droga nella casa del marocchino: nuovi dettagli nell'affaire che vede coinvolto Rapetti
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Spuntano nuovi particolari nella vicenda che indirettamente vede coinvolto il sindaco di Acqui Terme, Danilo Rapetti.

Nuovi dettagli nell'affaire che vede coinvolto Rapetti

Il sindaco di Acqui Terme era stato trovato nell’appartamento dove nei giorni scorsi è stato arrestato un 24enne di origine marocchina con l’accusa di aggressione. Ora, nel fascicolo degli inquirenti sarebbe infatti comparso anche il ritrovamento, all’interno dell’abitazione, di residui di utilizzo di cocaina e una dose di hashish. Una storia dai contorni ancora tutta da chiarire, dove i carabinieri mantengono il più stretto riserbo, nonostante in città, questa storia stia facendo il giro del solito chiacchiericcio da strada e soprattutto sulle varie chat di WhatsApp.

I fatti risalgono all’inizio di giugno, quando i carabinieri irrompono di notte in un appartamento per arrestare un marocchino. L’uomo, alla vista dei militari aveva reagito con forza, tanto che erano state necessarie due scariche di taser per poterlo calmare. In sua compagnia, quella notte, c’era anche il primo cittadino della città termale, che sentendosi in dovere di dare spiegazioni, ha subito dichiarato di trovarsi in quell’alloggio per aiutare il giovane, così è solito fare anche con altri che si trovano in difficoltà. Rapetti si è subito dichiarato estraneo ai fatti, asserendo che non trovava ci fosse nulla di male ad aiutare una persona che sta attraversando un momento difficile, specificando di non doversi giustificare per la sua vita privata.

Il sindaco ha poi rassicurato per l’operato dei carabinieri, che hanno agito nel rispetto delle norme previste in questi casi, compreso l’uso del taser.

Rapetti risulta essere solo persona informata dei fatti, in quanto presente nel momento dell’arresto del marocchino, su cui, se confermato, graverà anche il ritrovamento della droga, seppur in piccolissime quantità, ponendo altresì in una posizione ancora più scomoda il sindaco, il cui operato non è stato affatto messo in forse dalla maggioranza dalla quale ha ricevuto pieno appoggio, nonostante la posizione della consigliera di Forza Italia, Franca Roso, l’unica che si è fatta avanti nelle contestazioni di questa vicenda, che ha parlato di "situazioni torbide".

Ketti Porceddu

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