Un femminicidio ogni 5 giorni in Italia nel 2021
Rossella, Debora, Clara, Piera, Sonia, Teodora, Lidia, Roberta, Sharon, Vittoria, Lulijeta: sono 11 le donne uccise da uomini dall’inizio del 2021.
Uomini che non accettano che un rapporto d’amore possa finire, uomini accecati dalla gelosia, uomini che armano la loro mano per punire colei che, nella maggior parte dei casi, ha dato loro dei figli. È un fenomeno che fa inorridire, quello del femminicidio, con un una media che parla attraverso i numeri (più di un delitto a settimana) e che, in questo primo scorcio d’anno, vede concentrarsi efferati omicidi soprattutto al nord.
Ancora l’altra sera, nel quartiere di San Salvario a Torino, una studentessa di 20 anni è stata accoltellata dall’ex fidanzato ed ora è in rianimazione alle Molinette. Il fatto è che questo tsunami di violenza sembra inarrestabile e, certo, i lunghi mesi del lockdown hanno contribuito ad acuire gli strappi all’interno delle coppie che già avevano problemi. Secondo i dati dell’Istat nei primi 6 mesi del 2020 i femminicidi sono stati il 45% del totale degli omicidi, contro il 35% dei primi sei mesi del 2019.
Questa percentuale è salita al 50% durante i mesi di marzo e aprile. La maggior parte dei delitti e delle violenze, il 90%, è avvenuto proprio all’interno delle mura domestiche e i mostri sono quei partner e quei conviventi incapaci di comprendere ed accettare scelte che non siano le loro. Solo pochi giorni fa, a Genova, Clara Ceccarelli è stata uccisa a 69 anni nel suo negozio in pieno centro da un ex che la perseguitava, ma lei – forse pensando di riuscire a gestire da sola quella mente malata e criminale – non aveva fatto una denuncia esplicita: lui le ha inferto 100 coltellate.
Clara è morta dissanguata. Mercoledì scorso è toccato a Lidia Peschechera, 49 anni, morire a Pavia strangolata dal suo compagno, che aveva problemi di alcolismo ma che era stato accolto nella casa di questa donna molto apprezzata nella sua città. Storie di violenza che si ripetono, da Nord a Sud, senza badare all’età o all’estrazione sociale: viene in mente Roberta Siragusa, la 17enne di Caccamo trovata senza vita e semi carbonizzata in un burrone. In carcere e in attesa di un processo si trova, attualmente, il fidanzato di 19 anni.
"Abbiamo le agende piene di colloqui di donne che ci chiedono aiuto – spiega Sarah Sclauzero, presidente del centro antiviolenza me.dea Onlus di Alessandria -. A causa delle restrizioni Covid, stiamo garantendo i colloqui telefonici e su piattaforma, ma chi ci cerca ha il più delle volte necessità di incontrarci. Abbiamo chiesto alla Regione Piemonte di poter tornare ad erogare il nostro servizio in presenza. Non bisogna avere vergogna di utilizzare questi servizi e di rivolgersi alle forze dell’ordine, bisogna trovare la forza di denunciare". Il numero verde locale per contattare me.dea è 800.098.981, mentre a livello nazionale è possibile chiamare un altro numero gratuito: è il 1522.