Genova, Ponte Morandi crollato per corrosione e mancanza di controlli e manutenzione
Un documento lungo quasi 500 pagine, redatto nell'ambito del secondo incidente probatorio, ha confermato le cause del crollo del Ponte Morandi di Genova che, il 14 agosto del 2018, ha causato la morte di 43 persone.
Secondo la relazione dei periti del gip Angela Nutini, si tratta di corrosione della parte superiore del tirante Sud, lato Genova, della pila 9, un fenomeno di deterioramento che ebbe inizio già dai primi anni di vita del Ponte Morandi e che, attraverso manutenzione controlli regolari e periodici, sarebbe potuto essere evitato. Tra le altre concause che hanno portato alla tragedia, troviamo anche alcune carenze in fase di progettazione, difetti costruttivi e mancato controllo dello stato dei trefoli dei gruppi primari, tra le parti principali dei tiranti e che permettevano la stabilità del ponte.