Giovani e lavoro: per le nuove generazioni non è una priorità
Il lavoro come fonte di reddito, ma non di soddisfazione. Per gli under 35 avere un’occupazione è all’ottavo posto nella scala delle priorità.
Il lavoro, per i giovani, non è una priorità, almeno stando all’indagine dell’Area Studi Legacoop e Ipsos, che lo ha chiesto a un campione rappresentativo di 500 persone tra i 18 ai 34 anni che mettono appunto il lavoro all’ottavo posto nella loro vita: è così per il 32% degli intervistati, per i quali essere occupati è soprattutto una fonte di reddito, poi un diritto ed un modo per affermare la propria indipendenza.
Inoltre 4 giovani su 10 temono di essere sfruttati, di non avere più tempo per se stessi, di dover sottostare ad orari rigidi e di avere problemi relazionali con i colleghi. Un valore che, quindi, ha in realtà il suo peso, ma è preceduto dall’esigenza di rispetto, di onestà, di libertà, di amicizia, sincerità e senso della famiglia.
Se poi si chiede alle nuove generazioni cosa li preoccupa in prospettiva, sono i temi della sicurezza, uguaglianza, stabilità (anche lavorativa), ecologia, innovazione e giustizia sociale a tenere banco, insieme alla scarsa attenzione all’ambiente e al cambiamento climatico, seguiti dalla mancanza di riconoscimento del merito.
Il Report FragilItalia “I giovani e il lavoro”, fa emergere il loro spaesamento: la generazione Z è disorientata ed è titubante in merito alla qualità del lavoro presente nella società odierna, che mette di fronte a paghe basse, scarsa mobilità sociale e valorizzazione dell’individuo, che rimane così insoddisfatto.
E allora quelle parole - precarietà, crisi aziendali, delocalizzazione e deindustrializzazione – rendono ancora più cupo lo scenario per chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro, relegandolo (e questo riguarda anche le persone più adulte) ad uno strumento per vivere e sopravvivere e non ad un fine per realizzarsi. Perché se esistono realtà dove il welfare aziendale è tra le voci principali dello stesso sviluppo, inteso in termini di produzione e di benessere dei dipendenti, in molte altre – dove si è invece dequalificati e sottopagati – non può che aprirsi la porta alla disaffezione, che porta con sé la tendenza a disinvestire su se stessi, riducendo appunto il tempo dedicato al lavoro.
Il servizio completo nel nostro TG delle 12.30 sul canale 10 del digitale terrestre o in diretta streaming sulla nostra pagina Facebook.