Presunte frasi choc alle calciatrici: deferito l'allenatore novese Fossati, la replica dell'avvocato
Rischia una lunga squalifica fino a cinque anni o la radiazione Giuseppe Maurizio Fossati, ex allenatore della Novese Calcio Femminile.
Secondo le carte della Procura Federale, l'uomo avrebbe pronunciato frasi offensive nei confronti delle proprie calciatrici in occasione di allenamenti e partite ufficiali nel 2019.
Fossati è stato deferito.
Decisive in questo senso le testimonianze delle giocatrici novesi da lui allenate Anna Perna, Alessandra Barbieri, Giulia Zecchino, Tessa Rigolino, Elisa Ceppari, Serena Accoliti e Ilaria Marenco. Le donne sono state ascoltate dalla Procura.
“Sei grassa come un maiale… ma dove vai che pesi cento chili… siete qua solo per leccare la f***”. Queste alcune delle frasi pronunciate secondo quanto si legge nella nota.
Un "comportamento morboso", così si sottolinea nelle carte, anche nei confronti dell'attaccante Maria Speranza Levis, che avrebbe rifiutato le avances del proprio allenatore in occasione di un viaggio premio in Puglia che la squadra ha fatto dopo la conquista della promozione in serie B.
Ad aggravare la posizione del tecnico ci sarebbe anche una presunta richiesta di denaro al padre della Zecchino per concederle lo svincolo. Richiesta che il tecnico afferma di non ricordare.
Immediata la replica dell'avvocato difensore di Fossati, Matteo Sperduti:
"Unitamente all’allenatore Maurizio Fossati, in qualità di suo legale di fiducia, siamo ad emettere il seguente comunicato ufficiale al fine di chiarire la posizione dello stesso circa le pesanti accuse che gli sono state mosse nella giornata di ieri da diversi organi di informazione e che non trovano riscontro nemmeno nell’atto di deferimento della Procura Federale della FIGC e nel relativo fascicolo procedimentale.
In tal senso, siamo a negare ogni tipo di accusa mossa nei confronti del sig. Fossati in quanto priva di fondamento alcuno e soprattutto facente riferimento a condotte di reato, mai contestate in sede di giustizia sportiva, perché mai dallo stesso poste in essere verso le calciatrici allenate negli anni.
Preme precisare che, dagli atti del procedimento sportivo, non emergono accuse precise e concordanti circa i fatti oggetto di giudizio e che, all’inverso, sembra una evidente azione posta in essere da alcuni soggetti per ledere l’immagine e la reputazione di uno stimato allenatore che ha sempre dimostrato sul campo e fuori di avere una condotta esemplare e rispettosa verso le calciatrici stesse, avendo sempre dimostrato di prendersi cura delle atlete sia sotto il profilo professionale ed umano, in un contesto certamente non semplice da gestire.
Proprio per tali ragioni e per le forti accuse mosse nei suoi confronti senza conoscere gli elementi oggetto del giudizio nonché dando una evidente erronea interpretazione di quanto riportato nel deferimento, tanto che se si fosse trattato di questioni cosi rilevanti (omofobia, avances sessuali, bodysharming ed altro) saremmo a rispondere alla Procura della
Repubblica, procederemo nei prossimi giorni a presentare apposita denuncia penale contro tutti coloro che hanno, con le proprie dichiarazioni ed esternazioni da noi ritenute false, causato un danno morale, umano e di immagine all’allenatore Fossati.
Abbiamo letto, infatti, di interviste pubbliche rilasciate da atlete che non corrispondono a quanto riferito invece dinanzi alla Procura Federale; abbiamo letto di ipotetiche foto “scandalose” mai depositate in sede di audizione da parte delle tesserate stesse (sentite peraltro solo come persone informate dei fatti e non come soggetti denuncianti). Riteniamo che di tutte queste condotte le persone interessate ne dovranno rispondere davanti agli organi competenti perché il danno arrecato appare, senza ombra di dubbio, ingiusto per la persona del Fossati e soprattutto confliggente con tutti il bagaglio difensivo documentale che riguarda il rapporto con le atlete e che lo stesso presenterà in sede di giudizio sportivo e non per difendere la propria persona da queste infamanti accuse. Tanto si doveva per chiarire la posizione del sig. Fossati".