Gruppo Lega Salvini Piemonte su mozione a tutela dei collaboratori di giustizia
PIEMONTE - Nella prima seduta in presenza dopo il periodo di lockdown, il consiglio regionale del Piemonte ha votato all’unanimità una mozione presentata del presidente della commissione Legalità, Giorgio Bertola, a tutela dei testimoni di giustizia e delle loro aziende. La proposta era già stata approvata all’unanimità in commissione, come fortemente voluto dal gruppo della Lega.
“Le istituzioni devono sempre essere dalla parte di chi non piega la schiena alle minacce delle mafie - commentano il capogruppo del Carroccio Alberto Preioni insieme con il consigliere della Lega Federico Perugini, vicepresidente della commissione Legalità -, ma non possono farlo soltanto a parole. Questi eroi dei nostri tempi non meritano di perdere quelle stesse aziende che facevano gola alla criminalità organizzata perché il nostro Stato impiega tempi biblici a tutelarli, anche sul fronte economico, richiedendo però l’immediato pagamento di tasse e tributi”.
“Quando la pubblica amministrazione è solerte nel pagare i propri debiti verso i privati - fa ancora notare il consigliere Perugini - compie anche una azione di prevenzione nei confronti delle infiltrazioni criminali, rendendo imprese e professionisti impermeabili al rischio dell’usura”.
“Una mozione necessaria e urgente - ha aggiunto il consigliere della Lega Valter Marin, membro della commissione Legalità - visto che il nostro parlamento e l’apparato burocratico dello Stato dovrebbero attivarsi per creare un vero coordinamento tra norme già vigenti ed evitare così che la denuncia di un testimone di giustizia non sia tutelata da un canale protetto anche da parte dell’Agenzia delle Entrate. Occorre farlo e occorre farlo in fretta, con l’urgenza che un’emergenza continua come quella delle mafie impone. Noi in commissione abbiamo sentito il racconto del testimone di giustizia Mauro Esposito: se la sua azienda con 50 dipendenti dovesse chiudere a causa dei tempi della burocrazia, sarebbe un fallimento per lo Stato, per le istituzioni e per la stessa democrazia”.
"Viviamo in un Paese in cui le leggi sono tanto numerose quanto violate - conclude il consigliere della Lega Gianluca Gavazza, consigliere segretario dell'Ufficio di Presidenza e delegato a presiedere l'Osservatorio regionale sui fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento -. Perseguire la legalità, intesa come il principio basilare delle democrazie moderne o come strumento indispensabile per la repressione dei crimini, significa rispettare le regole del patto sociale, indispensabile per la convivenza civile”.