Il coronavirus è arrivato in Piemonte, un solo caso accertato
PIEMONTE - Il coronavirus covid 19 é arrivato anche in Piemonte, per fortuna in forma al momento lieve. Riguarda un uomo di 40 anni di Torino, che lo scorso 2 febbraio aveva corso la maratona ligure con il 38enne di Codogno ed é il collega di altri due contagiati, sempre in Lombardia.
È stato ricoverato all'ospedale Amedeo di Savoia di Torino e le sue condizioni di salute non destano al momento preoccupazione. Sono state prese le misure precauzionali nei confronti dei famigliari e delle persone che in questi giorni sono state in contatto con lui, compresi gli operatori sanitari che gli hanno prestato assistenza.
Sul territorio piemontese in questo momento sono state in tutto una quindicina le persone sottoposte ai test sul contagio, dopo che erano risultate positive al tampone del covid 19. Per fortuna, hanno tutte avuto un esito negativo. Tra queste, c’erano anche un padre e la figlia 15enne di Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria, che nella tarda serata di ieri, come gli altri casi sospetti, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo.
I due erano stati portati al Santi Antonio e Biagio ieri pomeriggio a bordo di un’ambulanza. Tutti gli aggiornamenti sono stati diffusi al termine della conferenza stampa convocata dal presidente della Regione Piemonte e dal prefetto di Torino, con la partecipazione dell’assessore regionale alla Sanità, di quello alla Sicurezza, della sindaca e del questore di Torino, nella sede dell’Unità di coordinamento allestita presso la sede operativa della Protezione civile in corso Marche, a Torino.
L’Unità di coordinamento agirà prevalentemente sul fronte organizzativo, centralizzando le direzioni operative dei Servizi che si stanno occupando di monitorare e gestire l’evolversi della crisi. Servirà a mettere in rete le unità operative delle varie Forze dell’Ordine eventualmente attivabili, a seconda delle necessità. Al momento, ha ricordato il presidente della Regione Piemonte, non c'è nessun allarmismo, la situazione è sotto controllo e gestita con grande professionalità: a fronte di un caso accertato, tutti gli altri analizzati in questi giorni sono risultati negativi. L'assessore alla Sanità ha sottolineato l'importanza di promuovere comportamenti virtuosi, raccomandando a chi manifesti sintomi di febbre e tosse e avesse avuto contatti con persone rientrate recentemente dalla Cina o con casi di sospetto contagio, di chiamare il 1500 o il 112 e attendere in casa le istruzioni. I servizi sanitari si faranno carico di valutare la situazione, caso per caso, anche a domicilio, garantendo le misure più appropriate.