Il Covid asseta gli hacker che fanno strage sul web

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Gli hacker hanno colpito più forte durante la pandemia. E lo hanno fatto soprattutto ai danni della Pubblica Amministrazione, delle banche e delle telecomunicazioni, ma anche del comparto farmaceutico/sanitario.

Questo è il primo dato che salta agli occhi nel leggere la relazione dei Servizi Segreti sulle minacce cibernetiche che incombono sull’Italia.

La pandemia, nell’ultimo anno, ha colpito pesantemente anche dal punto di vista telematico, nel senso che ha acuito pericoli per la sicurezza nazionale rappresentati dacriminalità organizzata, terrorismo jihadista, immigrazione clandestina e strumentalizzazioni da parte di fronti di ultradestra ed ultrasinistra verso la crisi sanitaria: nel complesso, nel 2020, l’impennata degli attacchi informatici è stata pari al 20%.

Il proliferare degli hacker – come spiegato nella relazione dei Servizi Segreti – ha preso di mira in 8 casi su 10 gli enti pubblici, soprattutto le amministrazioni locali (si parla, nel complesso, di un 83%, in aumento di 10 punti percentuali rispetto al 2019, mentre nel settore privato l’impennata degli attacchi è stata verso il comparto bancario (11%, +4% rispetto al 2019, quello farmaceutico/sanitario (7%) ed i servizi informatici (11%). In particolare – come emerge dall’inchiesta - le incursioni in rete hanno cercato di “sfruttare le debolezze connesse all’ondata pandemica per porre in atto attacchi sofisticati, mirati ad estorcere informazioni sensibili su terapie e stato della ricerca”.

Ed è così che nel non già felice momento storico che il pianeta sta vivendo, sono finite sotto attacco strutture ospedaliere e centri di ricerca, nonché società attive nello sviluppo e nella sperimentazione di vaccini e terapie contro il Covid-19. Cyberspionaggio di Stato, sì, che, parallelamente, ha visto pure crescere altri crimini quali “tentativi di violazione di portali web e, sul versante del cybercrime, lo sfruttamento di vulnerabilità note, attività di phishing, nonché la registrazione di domini malevoli allo scopo di ingannare gli utenti”. Da quando è iniziata la pandemia alla fine del 2020 lo CSIRT italiano (Computer Security Incident Response Team) ha ricevuto 25.845 segnalazioni e gestito 3.558 incidenti informatici: una media di 15 incidenti al giorno.

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