Ingrid, contestata l'accusa di omicidio colposo

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ALESSANDRIA - Potevano essere salvate Ingrid Vazzola, maestra elementare di Oviglio, e la bimba che portava in grembo, morte il 18 giugno scorso nel reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Alessandria.

Lo dicono i periti del PM della procura, chiamato a pronunciarsi su quel duplice decesso. Se si fosse iniziata una terapia antibiotica nella notte e monitorato ulteriormente lo stato fetale, si sarebbero evitati i due decessi, soprattutto quello materno. Le indagini sono chiuse e il magistrato contesta l'accusa di omicidio colposo ai dirigenti in servizio al pronto soccorso Angelo Chiappano e al collega Ezio Capuzzo, stessa qualifica al reparto ostetricia-ginecologia. Per l'accusa violarono le linee guida e le buone pratiche assistenziali secondo cui, in presenza dei sintomi manifestati dalla puerpera, cioè vomito e dolore lombare, e dal suo feto si deve intraprendere una terapia antibiotica in modo tempestivo.

Invece Ingrid Vazzola fu dimessa dall'ospedale senza attendere l'esito di esami più approfonditi e tutto ciò avrebbe peggiorato il suo stato, innescando una coagulopatia da consumo e il distacco della placenta. Capuzzo afferma di essersi comportato correttamente e di poterlo dimostrare. Per altri 5 medici a loro volta indagati la procura chiede l'archiviazione. Il vedovo non cerca vendetta, vuol solo sapere perché moglie e figlia sono morte. Dopo le dimissioni, la maestra di Oviglio fu colta da dolori insopportabili. Tornò in ospedale, fu sottoposta a taglio cesareo urgente, la neonata non sopravvisse; la madre, causa una forte emorragia, subì una isterectomia, ma morì qualche ora dopo.

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