Il caso

La Casa della Salute di Castelnuovo Scrivia a rischio, Ravetti: "Nessuna garanzia dalla Regione"

Oggi la discussione in Consiglio regionale del Question Time sulla Casa della Salute per sollecitare l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi

La Casa della Salute di Castelnuovo Scrivia a rischio, Ravetti: "Nessuna garanzia dalla Regione"
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C’è preoccupazione, a Castelnuovo Scrivia, per il futuro della Casa della Salute di piazza Vittorio Veneto, concepita con i migliori intenti - e cioè diventare punto di riferimento per un bacino di circa 15.000 abitanti in Bassa Valle Scrivia - e che ora, invece, rischia di essere smantellata.

Il futuro della Casa della Salute

Il grido d’allarme arriva dal sindaco del paese, Gianni Tagliani, che ha scritto all’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi e al direttore del Distretto Asl Al, Orazio Barresi sollecitando in tempi rapidi la ripresa del cantiere aperto nel 2016 e contemporaneamente un intervento affinchè questo prezioso presidio per la medicina territoriale non resti chiuso due giorni a settimana.

A suo tempo quest’ambizioso progetto – contestualizzato nell’ambito di una rete “Case della Salute” sul territorio (punti di riferimento al di fuori degli ospedali per malati cronici e pazienti non gravi che non necessitano di accesso ai Pronto soccorso, in grado di offrire assistenza infermieristica e specialistica con percorsi di cura per le patologie croniche) – era stato presentato alla popolazione nel dicembre 2017 come in fase di ultimazione: la Casa della Salute castelnovese doveva diventare un fiore all’occhiello, costituito da un team multi professionale di medici di medicina generale, pediatra di libera scelta e medici di continuità assistenziale, che si sarebbe avvalso delle risorse aziendali (alcune già operanti) dei poliambulatori.

"Come è noto la Regione Piemonte 7 anni fa realizzò un piano di investimenti su tutto il territorio e tra questi 500.000 euro furono destinati a Castelnuovo Scrivia – ricorda il sindaco - che, dopo la città capoluogo, è il centro più importante del tortonese. L’investimento, con l’allora direttore generale Gilberto Gentili, era finalizzato alla ristrutturazione dell’ala dell’attuale distretto con una previsione prestigiosa dei servizi che potevano essere offerti, ma, ad oggi, i fatti smentiscono le intenzioni, perché questi 7 anni sono stati di estrema difficoltà, burocratica e gestionale". Il primo cittadino, dalle pagine del giornale "Il Comune" a disposizione ogni mese della popolazione castelnovese, parla di un “percorso dell’appalto accidentato. Bando per la progettazione, revoca del direttore dei lavori, cambio di ben cinque imprese tra fallimenti, insuccessi, indisponibilità, varianti in corso d’opera, aggiunta di denaro per rinnovo prezziari non hanno favorito la realizzazione delle opere. Nel mese di dicembre era stato assicurato che i soldi mancanti per completare l’iter venivano individuati nei fondi FSC ed erano già stati messi a bilancio con la promessa che nei primi mesi di quest’anno sarebbero stati erogati. Ad oggi, ancora nulla. Nel frattempo la Casa della Salute fa i conti con la carenza di medici specialisti che, come spiega l’Asl Al “neanche si presentano ai bandi in cui si offrono ore e retribuzione”. Problemi tangibili che hanno visto, di recente, la chiusura dell’ambulatorio dell’oculista, trasferitosi a Tortona.

"Attualmente gli ambulatori attivi sono tre – puntualizza il sindaco Gianni Tagliani -: cardiologia, dermatologia, otorino oltre al consultorio. Nei giorni di apertura, lunedì, martedì e venerdì vengono effettuati regolarmente i prelievi e sono intensificati nei numeri per sopperire alla chiusura. Se però non ci sarà un’inversione di tendenza, il flop di un progetto, interessante e praticabile, diventerà purtroppo evidente". Sul tema è intervenuto il vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte ed esponente del Partito Democratico, Domenico Ravetti, che ha presentato un’interpellanza per sollecitare l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi.

le reazioni dopo il Question Time

"Mentre Riboldi promette ospedali all’avanguardia, sul territorio la Regione non riesce a far funzionare quanto già esiste" - commenta il vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Ravetti, a margine della discussione in Consiglio regionale del Question Time sulla Casa della Salute.

"Rispondendo al mio Question time, ci è stato spiegato che ciò è dovuto alla necessaria “razionalizzazione” imposta dalla carenza di personale infermieristico, senza però dire entro quando gli infermieri necessari saranno assunti. Insomma, non c’è nessuna idea sul quando la situazione precedente potrà essere ripristinata, sia in termini di apertura 5 giorni su cinque, sia in termini di numero delle attività specialistiche erogate.  - spiega Ravetti - Anche per quanto riguarda il completamento dei lavori di ristrutturazione, oggi fermi, non c’è certezza: il Direttore di Distretto ha fatto richiesta di finanziamento al Fondo di Sviluppo e Coesione, ma non si sa se e quando si potranno ottenere i fondi necessari. Insomma, siamo di fronte ad una vicenda che ci conferma come il Covid non abbia insegnato nulla, infatti, in Piemonte le politiche sanitarie territoriali, anziché essere rafforzate, vengono drasticamente indebolite. Questo è il mondo in cui i pazienti alessandrini e piemontesi sono costretti a vivere, ben diverso dal mondo che non esiste di cui ci parla Riboldi".

Anche il consigliere del M5S, Pasquale Coluccio, esprime insoddisfazione per la mancata risposta dal parte della Giunta Cirio sul futuro della struttura castelnovese: "L'Assessore Vignale, per conto del collega Riboldi, ha spiegato come la razionalizzazione si sia resa necessaria a causa della carenza di personale, principalmente infermieristico. Un problema grave per strutture che dovrebbero garantire un servizio quotidiano, non a singhiozzo. Come se non bastasse, l'interruzione prolungata dei lavori di completamento di alcune aree della sede sta aggravando la situazione".

"Segnali estremamente negativi per la sanità nell'alessandrino. Segnali che fanno temere il rischio, da scongiurare, di vedere smantellato il servizio. - conclude il pentastellato -  Purtroppo, come detto, l'Assessore non ha fornito date certe sul ritorno della struttura alla piena operatività. L'attenzione del Movimento 5 Stelle rimane alta, il territorio ha bisogno di risposte".

 

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