La guerra dell'acqua tra risicoltori Piemontesi e Lombardi

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La crisi idrica, in corso da 2 mesi, comincia a causare molto nervosismo soprattutto nel mondo dell’agricoltura. La guerra dell’acqua non è ancora scoppiata ma è già in atto uno scontro tra i risicoltori ai confini tra Piemonte e Lombardia. La vicenda è dipende da una siccità record che da settimane costringe gli agricoltori a lavorare con l’85% di acqua in meno e che adesso non basta per tutti. Nel caso dei coltivatori di riso, chi la responsabilità della gestione della preziosa risorsa, ovvero il consorzio Est Sesia, è costretto a fare delle scelte che non accontentano nessuna delle due parti.

Gli agricoltori novaresi hanno dichiarato nei giorni scorsi che «i raccolti in Lomellina sono purtroppo compromessi e la poca acqua disponibile non è sufficiente a recuperarli. E quindi mandarla in quei campi sarebbe come disperderla mettendo a rischio anche le colture novaresi, che invece si possono ancora essere salvate garantendo l’irrigazione».

Noi abbiamo chiesto al Senatore Massimo Berutti che arriva da una famiglia di agricoltori e che oggi è uno che sta a Roma nei palazzi dove si decide che cosa ne pensa.    

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