La visita

La visita in memoria dell'arrivo delle truppe brasiliane ad Alessandria durante la guerra

Il colonnello è stato accolto dall'Assessora Irene Molina, alla presenza del dirigente scolastico Roberto Grenna del Liceo Umberto Eco

La visita in memoria dell'arrivo delle truppe brasiliane ad Alessandria durante la guerra
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Questa mattina, la visita ad Alessandria del colonnello Jauro Francisco da Silva Filho, addetto militare presso l’Ambasciata del Brasile in Roma.

La visita ad Alessandria

Questa mattina, il Comune di Alessandria ha accolto il colonnello Jauro Francisco da Silva Filho, addetto militare presso l’Ambasciata del Brasile in Roma, in visita nel capoluogo alessandrino per visitare la città che ospitò la Força Expedicionária Brasileira, in italiano "Forza di Spedizione Brasiliana", al termine della Seconda Guerra Mondiale.

Erano gli ultimi giorni di aprile del 1945, infatti, quando le truppe della 5a Armata Alleata risalendo la Penisola arrivarono nella città di Alessandria, dove rimasero sino al mese di giugno insediando il loro Comando principale.

Il colonnello è stato accolto dall'Assessora Irene Molina, alla presenza del dirigente scolastico Roberto Grenna del Liceo Umberto Eco, il quale nel corso della giornata ha accompagnato l’ospite nei luoghi ove le truppe Brasiliane avevano al tempo stabilito i vari punti logistici. La visita è stata l'occasione per annunciare l’intenzione di ritornare il prossimo anno, perché nella ricorrenza dell’80esimo della cessazione delle ostilità di quel conflitto mondiale una delegazione Brasiliana ripercorrerà il tragitto del Corpo di Spedizione fermandosi nelle principali località coll’intenzione di concludere questo “viaggio nella memoria” proprio in Alessandria.

In occasione del ricevimento in Municipio, l’Assessora Molina ha consegnato all’ospite alcune fotografie scattate al tempo in cui le truppe Brasiliane stazionavano in città, fra cui alcune che raffigurano il pranzo della vittoria che si tenne nell’aula magna dell’allora Liceo Plana ora dedicato a Umberto Eco, quella stessa dove si esibiva con regolarità un’orchestra jazz ancora ben viva nei ricordi di un nostro concittadino, a quel tempo un adolescente che assistendo ai loro concerti s’innamorò di quella musica esotica, Gianni Coscia.

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