Maltempo in Liguria: tanti disagi, ma criticità contenute
LIGURIA - Come da previsioni l’annunciato maltempo sta spazzando la Regione e creando notevoli disagi. Al momento le criticità rimangono contenute, anche se il quadro resta difficile.
L’allerta arancione, emanata ieri da Arpal, è iniziata alle 22 e, secondo le prime previsioni, dovrebbe terminare alle 15. La situazione peggiore si è verificata a Mele, nell’entroterra di Genova, dove sono caduti 463 mm di pioggia in 12 ore – ha affermato l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, dopo aver fatto il punto con il dipartimento nazionale. I disagi sono diffusi ma per il momento la situazione è sotto controllo”. In base all’evolversi dell’ondata di perturbazione si deciderà nel pomeriggio se prolungare o meno l’allerta. E mentre chi era in viaggio in auto ha subito, fin dalle prime ore del mattino, il disagio di ritrovarsi su strade interrotte da frane o allagamenti, con l’uscita di Genova Pegli chiusa al traffico e una via Aurelia, ad Arenzano, bloccata in entrambe le direzioni, non andava meglio sulle tratte ferroviarie: treni cancellati e rallentamenti sulla linea Genova-Ventimiglia, in particolare tra Voltri e Cogoleto per guasti agli impianti di circolazione dovuti all'allagamento dei binari. Inevitabili i ritardi, cui si sta cercando di ovviare con l’attivazione di un servizio bus integrativo tra Genova e Savona. Disagi anche nella linea che collega il basso Piemonte alla Liguria, nella tratta da Acqui ed Ovada. Nell’Alessandrino – come riferisce l'Arpa - tra la mezzanotte e le otto sono caduti più di 156 millimetri di pioggia. Qui i corsi d’acqua sono monitorati, mentre sale il livello dei torrenti in Liguria (lo Stura è esondato tra Campo Ligure e Masone) e si è deciso di chiudere le scuole nei Municipi Ponente e Medio Ponente a causa dell'allerta meteo arancione in corso. Il provvedimento – comunicato sulla pagina facebook della Protezione civile della “città della lanterna” – ha scatenato polemiche da parte dei genitori che hanno ricevuto l’avviso quando ormai i loro figli erano già in viaggio verso il loro istituto scolastico. Va da sé che, anche memori della tragedia di via Fereggiano, in questi casi vada usato il buonsenso e si pensi il giorno prima ad un cambio di programma del genere. Chi abita questa terra torna, per l’ennesima volta, a fare i conti con la paura dei danni provocati dalla violenza dei temporali, delle raffiche di vento e delle mareggiate che – un anno fa in questi giorni - avevano messo in ginocchio 34 Comuni dell’Imperiese. La gente ligure e quella del suo capoluogo ha già dimostrato di essere tenace e paziente, di non lasciarsi scoraggiare davanti alle calamità che – purtroppo – sorprendono ancora l’uomo, a maggior ragione in un’area che tocca con mano il problema del dissesto idrogeologico. E, nonostante, i previsti interventi a favore di questa piaga troppo spesso sottovalutata (solo il mese scorso venivano annunciati 250 milioni di investimenti nei prossimi due anni), oggi questa lingua d’Italia guarda in faccia anche quel tipo di edilizia che è stata la ricchezza per molti che non si sono fermati davanti a nulla. La Liguria è infatti ai primi posti, in Italia, per abusi edilizi ed è quella che dal 1990 al 2005 ha cementificato la maggiore superficie di territorio, per il suo clima e il suo paesaggio che l’hanno resa tra le più appetibili nel Belpaese.
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