Torino

Nuova rivolta nel carcere di Torino: detenuti aggrediscono il consiglio di disciplina

Il Segretario Generale dell'Osapp, Leo Beneduci: "Il carcere di Torino è fuori controllo, lo stiamo denunciando da tempo"

Nuova rivolta nel carcere di Torino: detenuti aggrediscono il consiglio di disciplina
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Alcuni detenuti del carcere di Torino hanno tentato di linciare i componenti del consiglio di disciplina, contenuti con non pochi problemi dal personale di Polizia penitenziaria.

Nuova rivolta nel carcere di Torino

Ancora disordini all'interno del carcere di Torino. Il fatto è avvenuto ieri, lunedì 19 agosto intorno alle 13, presso il padiglione A del carcere mentre si svolgeva la seduta del Consiglio di disciplina a carico di alcuni detenuti autori di un pestaggio in danno di un loro compagno.
Mentre i componenti del consiglio sentivano uno degli aggressori  coinvolto nel pestaggio (un senegalese), all’atto della notifica della sanzione disciplinare ha dato in escandescenza distruggendo il computer e altri complementi d'arredo, e minacciando i componenti (Direttore, Educatore e Psicologo).

In suo aiuto è intervenuto anche un altro detenuto di origini brasiliane, anch'esso autore del pestaggio, il quale ha afferrato una sedia lanciandola contro il direttore e colpendolo.
Il personale di Polizia penitenziaria è immediatamente intervenuto in forze per tentare di bloccare i detenuti, chiudendo a chiave nell’ufficio comando del piano terra del padiglione A tutti i componenti del consiglio.

L'accaduto è stato denunciato dall'Osapp, l'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, per voce del Segretario Generale Leo Beneduci. "Il carcere di Torino è fuori controllo, lo stiamo denunciando da tempo. - spiega Beneduci -  Il Personale di Polizia penitenziaria è abbandonato a se stesso nel marasma più totale, il carcere è una vera e propria bolgia infernale dove il personale rischia la vita ogni giorno. E’ inaccettabile che l’amministrazione penitenziaria Centrale sia silente a fronte di un dramma di una portata così imponente che vede il personale di Polizia penitenziaria allo stremo delle forze dove è seriamente a rischio la salute e la tenuta psicofisica del personale.
Rinnoviamo ancora una volta l’invito al Signor Prefetto di Torino di impiegare l’Esercito considerato che è oramai divenuto un problema serio per la sicurezza interna ed esterna".

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