Nuovo contratto Funzioni Centrali, Flp: "Aumento salariale insufficiente, ma potenzialità per lavoratori"
ROMA - Nella tarda mattinata di oggi, lunedì 9 maggio, è stato firmato definitivamente il nuovo contratto collettivo nazionale del Comparto Funzioni Centrali per il triennio 2019-2021, che si applica ai lavoratori dei Ministeri, delle Agenzie Fiscali e degli Enti Pubblici non Economici (INPS, INAIL, ENAC, ACI e altri enti minori) e che riguarda quindi oltre duecentomila lavoratori del pubblico impiego.
Il nuovo contratto nasce già scaduto e giunge alla fine di un lungo iter di approvazione durato oltre quattro mesi dalla firma della preintesa, avvenuta all’inizio di gennaio.
Sui contenuti è intervenuto il Segretario Generale della Federazione Lavoratori Pubblici e funzioni pubbliche (FLP) Marco Carlomagno: “Non possiamo certo essere soddisfatti degli aumenti stipendiali in senso stretto, vista anche l’inflazione che ha ricominciato a correre negli ultimi mesi, né delle manovre dilatorie del governo, che ha ritardato in ogni modo possibile la firma definitiva per rinviare il pagamento degli arretrati.
Nonostante ciò, Carlomagno rimarca i tratti positivi che hanno portato la FLP a firmare questo contratto: “Malgrado le criticità siamo soddisfatti per le potenzialità innovative di questo contratto. La contrattazione integrativa dei nuovi istituti contrattuali può portare a un ammodernamento della struttura organizzativa dello Stato i cui buoni frutti sarebbero colti sia dai lavoratori che da utenti e imprese.
“Si aprono nei prossimi mesi opportunità formidabili. La contrattazione di nuove famiglie professionali più rispondenti al lavoro da svolgere rispetto a quelle precedenti vecchie di venti anni, il finanziamento extra contrattuale delle carriere, il recupero e l’utilizzo di maggiori fondi per la produttività, l’istituzione dell’area delle alte professionalità assente sinora nei contratti, la possibilità di contrattare nuove forme di conciliazione vita-lavoro, a partire dallo smart working, sono tutti temi sui quali ci misureremo entro il 2022 e che faranno emergere la reale volontà delle amministrazioni dello Stato di cambiare pelle e passare dal mero adempimento formale dei propri compiti alla soddisfazione reale dei bisogni di cittadini e operatori economici."
“È proprio nei momenti di crisi come l’attuale – conclude il Segretario Generale della FLP – che si affermano i cambiamenti epocali. La FLP è pronta a scommettere sul senso di appartenenza dei lavoratori pubblici e sulla loro capacità di innovare. Dall’altra parte ci aspettiamo analoga dimostrazione a non difendere l’esistente e a puntare sulla valorizzazione delle persone e sulla loro professionalità all’interno di modelli organizzativi meno burocratizzati e caratterizzati da più autonomia e responsabilità, a ogni livello”.