In manette i leader degli ultrà della Juventus. Il Questore di Torino: “ A rischio Juve-Verona”
TORINO - Vasta operazione della polizia di Torino nei confronti delle frange ultrà della Juventus. 12 gli arresti. Coinvolta anche la questura di Alessandria.
Tutto è iniziato lo scorso anno, con una denuncia sporta dalla Juventus, che ha permesso di scoprire una vera e propria strategia estorsiva da parte dei principali gruppi di supporters della squadra torinese.
La Digos della questura di Torino, coordinata dal Gruppo Criminalità Organizzata della locale Procura della Repubblica, ha eseguito 12 misure cautelari.
In manette sono finiti il leader dei Drughi Gerardo Mocciola; Salvatore Cava, Domenico Scarano, Umberto Toia, leader di Tradizione, Luca Pavarino e Sergio Genre.
Per Fabio Trinchero, Giuseppe Franco, Christian Fasoli e Roberto Drago sono scattati gli arresti domiciliari.
Obbligo di dimora invece per Massimo Toia e Massimo Vitale.
Sono tutti indagati a vario titolo per associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata.
Nell’ambito della stessa indagine sono stati denunciati anche 25 ultrà per violenza privata aggravata in concorso.
L’operazione Last Banner, scattata questa mattina all’alba, ha visto tra le altre, anche la collaborazione delle Digos di Alessandria, dove sono state eseguite due ordinanze, Asti, Savona e La Spezia.
39 le perquisizioni, di cui 24 a Torino.
L’interruzione, alla fine del campionato 2017/18, di alcuni privilegi concessi ai gruppi ultrà aveva determinato una reazione dei leader storici che, nel vedersi negare alcuni abbonamenti gratuiti per i cosiddetti striscionisti, hanno definito una capillare strategia criminale per ripristinare quei vantaggi soppressi ed affermare nuovamente la posizione “di forza” nei riguardi della Juventus.
Dapprima avevano avviato in concorso una campagna denigratoria e di contestazione verso la società ricollegandola, pretestuosamente, all’aumento dei costi degli abbonamenti ed al rientro in squadra del calciatore Bonucci, obbligando i vertici bianconeri a garantire quasi 300 biglietti a pagamento per le gare in trasferta di campionato e di Champions League che sono stati poi in parte redistribuiti dai capi ultrà ricavando indebiti profitti.
Nell’ambito dell’operazione è stata anche accertata la capillare attività dei “Drughi” per recuperare a prezzo di costo centinaia di biglietti di accesso allo stadio per le partite casalinghe della Juventus, avvalendosi di biglietterie compiacenti sparse su tutto il territorio nazionale, in parte distribuiti alle varie sezioni dei “Drughi” con rincari rispetto al prezzo di mercato e in parte rivenduti ad altri tifosi realizzando maggiori guadagni.
Non solo, i capi ultras hanno esercitato la loro forza intimidatrice anche nei confronti di concessionarie di bar, di frequentatori della curva e di alcuni club doc Juventus, il tutto per Imporre il loro predominio all’interno dell’Allianz Stadium
39 le perquisizioni, che vedono impegnate, tra le molte, anche le Digos di Alessandria, Asti, Savona, Genova e La Spezia, nei riguardi di 37 fra i principali referenti dei gruppi ultrà e del “N.A.B., il Nucleo Armato Bianconero”.
L’indagine, durata oltre un anno è scaturita da una denuncia sporta dalla Juventus e ha consentito al Gruppo Criminalità Organizzata della Procura di Torino di acquisire elementi probatori in merito ad una precisa strategia estorsiva posta in essere dai leader dei principali gruppi ultrà bianconeri nei confronti della società bianconera.
L'interruzione, alla fine del campionato 2017/18, di alcuni privilegi concessi ai gruppi ultrà ha infatti determinato, sin da subito, una reazione dei leader storici, che hanno definito una capillare strategia criminale per ripristinare quei vantaggi soppressi ed affermare nuovamente la posizione di forza nei riguardi della Juventus.
È stata, inoltre accertata la capillare attività dei Drughi per recuperare centinaia di biglietti di accesso allo stadio per le partite casalinghe della Juventus, avvalendosi di biglietterie compiacenti sparse su tutto il territorio nazionale.
Durante la conferenza stampa, il questore di Torino ha dichiarato che esiste il rischio per Juventus-Verona, gara in programma all’Allianz Stadium di Torino sabato alle 18, dove non sono esclusi scontri da parte della tifoseria bianconera coinvolta nell’operazione della Digos.