Tortona: ospedale ancora chiuso
AGGIORNAMENTO ORE 13.30 del 4/3
TORTONA - È stato confermato il decesso di un uomo di 79 anni, sottoposto ieri, martedì 3 marzo, al tampone e risultato positivo al coronavirus covid-19. Era ricoverato in terapia intensiva, dove si trova attualmente un altro paziente positivo.
L'assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, afferma che "il decesso non è direttamente collegabile al virus perché il paziente presentava patologie pregresse".
Federico Chiodi, sindaco di Tortona: "Questa notte si è verificata una situazione emergenziale per la quale è stato richiesto alle forze dell'ordine di bloccare accessi e uscite dall'ospedale. È stata attuata una misura di contenimento sui reparti che sarebbero potuti essere compromessi. Tutti i pazienti presenti all'interno del nosocomio sono stati trasferiti in altre strutture. La palazzina principale dell'ospedale è stata dichiarata zona rossa, ma ciò non comporta una diversa classificazione della città di Tortona. Questa mattina c'è stato un assembramento notevole perché non sono arrivate per tempo le comunicazioni. A questo punto, possiamo dire di essere rientrati in una situazione di normalità. Purtroppo ci sono stati anche dei decessi all'interno dell'ospedale e il mio pensiero va a loro e alle loro famiglie".
AGGIORNAMENTO ORE 10.45
Mario Raviolo, coordinatore dell'Unità di Crisi regionale per l'emergenza coronavirus: "Ieri sera abbiamo dovuto prendere provvedimenti urgenti per una situazione di rischio legata alla contaminazione di alcuni pazienti che avrebbero potuto contagiare altri pazienti o operatori sanitari. L'abbiamo chiuso in quanto zona rossa. Ci siamo presi 12 ore per capire cosa fare. Abbiamo assunto provvedimenti organizzativi: centro trasfusionale, day hospital oncologico, preparazione farmaci oncologici, dialisi e cucina sono servizi salvi ed esclusi dalla zona rossa dell'ospedale. La struttura è stata riconfigurata evacuando pazienti dei reparti di ortopedia e chirurgia. Al termine delle operazione questi reparti verranno bonificati e dedicati ai pazienti affetti da coronavirus covid-19. Il reparto di medicina rimane isolato. Implementeremo i posti letto del reparto di rianimazione da 6 a 12. Non è possibile dire quando terminerà l'emergenza. In rianimazione ci sono al momento due persone. Il laboratorio di analisi non è accessibile, si sta dialogando con l'ospedale di Novi Ligure in questo senso. I lavoratori non a rischio, se siamo certi che non lo siano, proveremo a farli uscire. Chi è a rischio, rimarrà in quarantena. I lavoratori che sono all'esterno della struttura verranno fatti entrare con le dovute cautele e precauzioni. Facciamo un appello a tutti i cittadini piemontesi e in particolare i tortonesi: chiunque possa aver avuto contatti stia a casa il più possibile. Una persona sola per famiglia vada a fare la spesa per tutti. Chi presenta sintomi, non esca di casa e contatti subito il medico curante. Sarà poi lui a interfacciarsi con i servizi di igiene e prevenzione".
Marco Bologna, Protezione Civile di Alessandria: "Per ora si procede a portare via i pazienti dell'ospedale di Tortona. In giornata saremo in grado di evacuarli in altri nosocomi grazie a una ventina di ambulanze. Attualmente è in corso una riunione tecnica nella quale si stanno pianificando il riutilizzo dei locali interni e il trasferimento dei pazienti. Nel giro di due giorni l'ospedale dovrebbe essere operativo e pronto per diventare il primo centro alessandrino per la gestione dell'emergenza coronavirus".
AGGIORNAMENTO ORE 9.30
È arrivato a Tortona il dott. Mario Raviolo, coordinatore dell'Unità di Crisi regionale per l'emergenza coronavirus.
TORTONA - Fuori dall'ospedale si è formata una lunga coda di persone impossibilitate a entrare nella struttura dopo la chiusura disposta nella notte. È in corso una emergenza sanitaria.
Il nosocomio cittadino è al momento destinato a ospitare solamente persone contagiate dal coronavirus.
Le parole del sindaco Federico Chiodi: "Al momento non è possibile effettuare nemmeno le visite programmate. La situazione è cambiata. Le forze dell'ordine non faranno entrare nessuno fino a quando non sarà risolta la crisi. Per quanto riguarda il personale che dovrà prendere servizio, non potrà entrare in ugual misura. Si è verificata una situazione di emergenza successiva a quella comunicata ieri. Chiunque debba fare visite o prestare servizio, per il momento si rechi a casa".