Pendolari novesi: "Non è qualche collegamento stagionale che cambia una situazione negativa"
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA LETTERA DELL'ASSOCIAZIONE PENDOLARI NOVESI
I collegamenti con la Riviera Adriatica? L’unificazione della tratta Asti-Voghera? Sono solo (forse) piccolissimi inizi. L’Assessore avvii - come si era impegnato a fare pubblicamente - il confronto con le associazioni sul nuovo contratto di servizio ferroviario.
Abbiamo recentemente appreso la notizia dell’istituzione dei nuovi collegamenti ferroviari tra il Piemonte e l’Emilia Romagna, che verranno effettuati nei fine settimana durante il periodo estivo.
Vogliamo vedere questo ottimisticamente come un primo passo per ripristinare un servizio diretto che manca da tempo. Ma si tratta solo - lo ricordiamo - di un servizio a carattere turistico per il periodo estivo.
L’Assessore Gabusi ha dichiarato che le parti coinvolte vaglieranno l’opportunità di prolungare l’offerta in autunno in senso inverso, per portare i turisti verso le località piemontesi. Ci chiediamo però come questi potrebbero spostarsi per raggiungerle visto che contiamo più di 500 km di linee ferroviarie sospese, ed un servizio sulle tratte attive ridotto, con territori isolati nei fine settimana.
Analogo discorso rispetto alla recente affermazione dell’Assessore di aggregazione del servizio della linea Asti - Alessandria con la linea Alessandria - Voghera, che a far data dal prossimo orario estivo costituirà un unico servizio Asti - Voghera.
I due casi citati rappresentano piccolissimi inizi o piccoli indizi positivi, che non cambiano però granché una situazione complessivamente negativa: esu tutte le altre relazioni non meno importanti, su cui da tempo lamentiamo carenze? Risposte non ne arrivano.
Sono chiare a tutti e dovrebbero esserle anche all’Assessore le innumerevoli carenze di servizio da colmare prima di tutto a favore dei cittadini residenti piemontesi, oltre a quelle legate ai flussi turistici.
Ma rimarchiamo che l’Assessore, dopo essersi pubblicamente impegnato ad avviare un percorso partecipato con le associazioni e i comitati di pendolari, si è rimangiato l’impegno, e ha già comunicato che avremo un nuovo contratto per il servizio ferroviario regionale peggiorativo rispetto ad oggi in termini di offerta di servizio e di costi per gli utenti. Insomma, meno treni e più cari.
E in una recente intervista l’Assessore ha affermato quanto segue:
“queste modifiche scaturiscono dal metodo di lavoro che la Regione Piemonte si è data, che prevede di "ascoltare il territorio nelle sue necessità" e di agire di conseguenza per priorità e urgenze rispetto a quanto viene richiesto.”
Ma quale “ascolto del territorio” scusate? Noi non ci siamo accorti di nulla e di nulla si sono accorte anche altre associazioni con le quali siamo in costante contatto: possibile che dormissimo tutti?
Forse si tratta dell’ennesimo ripensamento in Regione e presto saremo coinvolti in quello che stiamo chiedendo da almeno un paio d’anni, ovvero una costruzione ‘partecipata’ del servizio insieme a quelle associazioni che - in realtà - costituiscono le prime sentinelle del territorio?
Noi ribadiamo la nostra disponibilità, ma l’Assessore deve avviare subito - cosa che si si era impegnato a fare pubblicamente in sede di Commissione - il confronto con le associazioni sul nuovo contratto di servizio ferroviario e sulla pianificazione del servizio in Piemonte.