Processo Barbarossa: si entra nel vivo con le testimonianze
ASTI - Il Processo Barbarossa, in corso presso il Tribunale di Asti, entra nel vivo con le prime testimonianze, a gettare una luce sulle accuse rivolte agli imputati e sulla vicenda in esame nella sua interezza. Nel contesto di questo procedimento, i soggetti che hanno scelto il rito abbreviato sono già stati condannati a pene rilevanti dal gip di Torino.
Tra le persone comparse di fronte al giudice si annovera il presidente della Polisportiva Costigliolese, che ebbe un diverbio animato con un membro della famiglia Stambè, Michele, condannato con rito abbreviato: "Lui e suoi tre amici pretendevano di mangiare la grigliata gratis. Al mio rifiuto mi sono visto rifilare un pugno in faccia, sono stati chiamati i carabinieri ma prima che arrivassero ho voluto convincermi a non fare i nomi di chi mi aveva aggredito. Li ho fatti lo stesso ma poi non ho mai sporto una formale denuncia, tanti mi avevano suggerito di non mettermi contro quella gente"
Un piastrellista di Castiglione ha raccontato invece di una visita di Salvatore Stambè e un suo presunto nipote, che gli avevano chiesto un versamento di 2.000€ da girare a parenti in carcere. Seguirono vari rifiuti e la mediazione del cognato, Salvatore Carè, che poi consigliò di pagare ricordandogli "cosa hanno fatto al Bar di Maurizio". Il testimone ha poi rimembrato un'altra insistita richiesta di Stambè (soldi o assunzione del nipote) accompagnata dalla frase "Tu non sai chi siamo noi, chiedi a Costigliole chi comanda e anche ad Alba e ad Alessandria". Il piastrellista non ha mai ceduto ma ha ammesso la ricorrente paura di ritorsioni, con evidenti ripercussioni sulla serenità della vita familiare.
Infine, ha parlato anche il Maurizio del succitato bar, punito per un pugno dato a Michele Stambè di fronte alla sua insistenza a fumare nel locale nonostante il divieto. Il testimone ha raccontato anche un immediato seguito a quell'episodio, l'esplosione di diversi colpi di pistola contro la vetrina del bar mentre era intento a fare le pulizie. La prossima udienza si terrà a novembre, con la possibilità di videoriprese da parte dell’associazione Libera nei confronti dei testimoni che prestano consenso.