Processo Eternit bis: seconda udienza preliminare
Seconda udienza nel processo preliminare che si sta tenendo a Vercelli e che vede imputato l’ultimo patron rimasto in vita dell’ex Eternit, Stephan Schmidheiny, per il quale la pubblica accusa chiede il rinvio a giudizio per l’omicidio volontario aggravato di 392 casalesi.
Oggi, venerdì 17 gennaio, a parlare in aula sono stati il pubblico ministero e le parti civili.
La richiesta di rinvio a giudizio, firmata dai pubblici ministeri Gianfranco Colace, Roberta Brera e Francesco Alvino, ha posto in risalto la volontarietà e la finalità di lucro che ha animato la condotta dell’imputato, determinando il decesso di innumerevoli persone. La Procura di Vercelli, ha quindi chiesto al Gup l’emissione del decreto che dispone il giudizio nei confronti del magnate svizzero per il reato di omicidio volontario.
I legali ONA, l’osservatorio nazionale amianto, in prima linea da anni nella battaglia contro la fibra killer in tutta Italia e nella zona di Casale Monferrato, hanno chiesto che Stephan Schmidheiny paghi per la strage perpetrata. Nel corso dell’udienza sono state accolte le tesi dell'avvocato Ezio Bonanni il quale ha dichiarato: "L'ONA rimarrà in prima fila affinché ci sia giustizia per le vittime dell'amianto, nel processo Eternit come in tutti gli altri procedimenti. Auspichiamo che, con l'impegno di tutti, sia portata a termine la bonifica dell'amianto, la sorveglianza sanitaria, e il risarcimento dei danni per tutte le vittime”.
Il Gup ha rinviato la causa al 20 gennaio per la discussione della difesa dell'imputato.