Prosegue senza intoppi la vendemmia 2021: premiata anche nel mercato del bio
Il tempo regge e le temperature sono ottimali: per questo motivo la già annunciata vendemmia 2021 darà grandi soddisfazioni ad un comparto che, anche durante il famigerato 2020, ha tenuto duro.
Gli italiani non hanno infatti rinunciato a consumare vino e, anzi, nonostante le restrizioni e il momento di grave difficoltà vissuto dal mondo della ristorazione, le vendite – soprattutto nel canale e-commerce – hanno toccato (secondo Osservatorio Wine Monitor) un +105%, mentre nella grande distribuzione la crescita è stata del 7% rapportata ai valori e del 5,7% per i volumi.
Partita una decina di giorni fa con lo stacco dei vitigni precoci (Chardonnay e Pinot) delle basi spumante e dei bianchi, moscati su tutti, anche quest’annata lascerà il segno. Certo, a fronte di un’estate torrida e di una grandinata che (nei colli tortonesi in particolare) ha falcidiato le coltivazioni ortofrutticole - i grappoli – come ricordano i tecnici di Confagricoltura Alessandria – “sono meno corposi, ma le uve nel complesso sono sane, senza fitopatie”.
"Il 2021 non ha presentato particolari problemi circa peronospora oidio e muffa grigia – puntualizza Fabrizio Bullano, responsabile tecnico Cia Alessandria - mentre, purtroppo, sono aumentati gli attacchi di Mal dell’esca e Flavescenza dorata".
Praticamente agli sgoccioli la vendemmia dei bianchi (si stacca ancora del Cortese nel Tortonese), dalla prossima settimana si partirà con barbera e dolcetto. Alcune zone, come quelle dell’Ovadese, sono provate – come segnala la Cia di Alessandria, ma anche Confagricoltura e Coldiretti – da danni provocati da caprioli e cinghiali, che questo anno hanno fatto razzia più del precedente raccolto, fattore che si somma alla siccità che ha portato una resa minore rispetto al 2020. Nell’Alessandrino l’uva con la quotazione maggiore è il Timorasso: proviene dalle colline del Tortonese ed i produttori ritengono che sia un vino che migliora con l’affinamento.
Terra vocata per eccellenza, la provincia di Alessandria vede crescere il settore vitivinicolo da oltre 10 anni, con un incremento delle aziende collegate e l’opportunità di inserirsi in un contesto lavorativo altamente professionale. Un occhio di riguardo, poi, viene dato anche al vino biologico piemontese, richiesto a livello internazionale, con oltre 3 mila gli operatori certificati biologici fra produttori, trasformatori, preparatori e importatori. "In Piemonte – spiega Coldiretti -, oltre 50.000 ettari sono coltivati con metodo biologico e le produzioni riguardano soprattutto colture da foraggio, prati, cereali, frutta e vite".