Sequestro alimenti in un centro Vivenda, il Comune di Valenza prende le distanze

Sequestro alimenti in un centro Vivenda, il Comune di Valenza prende le distanze
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VALENZA - Il Comune, tramite la pagina Facebook ufficiale, chiarisce il suo legame con la cooperativa Vivenda e prende le distanze dai fatti accaduti in Valle d'Aosta: Di seguito, il comunicato ufficiale.

E' di questi giorni la diffusione di una notizia relativa la cooperativa Vivenda che sarebbe stata oggetto di un sequestro di alimenti in un centro di cottura, in Valle d'Aosta. Motivo della requisizione delle derrate non sarebbe legato alla cattiva conservazione, alla preparazione dei pasti o a procedure che mettono a repentaglio la salute delle persone, ma all'inosservanza di alcune adempienze del contratto: la richiesta, come prevede il capitolato sottoscritto dalla cooperativa, della provenienza italiana del cibo e le caratteristiche "bio" dello stesso.

Non vi sono legami fra i fatti valdostani e la realtà del nostro Comune: diversi sono i centri di cottura, diversi i magazzini e le dispense, diverso il personale addetto e diversi i menù e quindi, di conseguenza, l'approvvigionamento del cibo che presumibilmente vede il coinvolgimento di fornitori differenti.

L'unico elemento accostabile è il nome della cooperativa, un soggetto che opera in moltissime strutture ospedaliere, mense pubbliche e Comuni .

Il Comune attraverso gli uffici preposti ha attivato una richiesta di formale chiarimento alla cooperativa e assicura costante attenzione al servizio offerto da Vivenda, ritenendo pertanto ingiustificato ogni allarmismo alla diffusione della notizia.

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