Siccità: tavolo permanente sulla crisi idrica nell'Alessandrino
Resta grave l’emergenza siccità in Pianura Padana, con il livello di portata del fiume Po al di sotto delle quote minime dei flussi e temperature che, dopo un temporaneo abbassamento, sono ritornate sopra gli standard stagionali e con tendenza all’aumento ulteriore già dalle prossime ore.
Ad oggi manca ancora un commissario che supervisioni i provvedimenti da adottare nelle quattro regioni del Nord in “stato di emergenza”. Nord dove, già da anni, si depurano gli scarichi finiti in fognatura in modo da renderli compatibili con l’irrigazione dei campi o con scopi industriali, ma evidentemente non è abbastanza perché – come riferisce l’ultima relazione annuale di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) nel Belpaese viene utilizzato appena il 4% (sul 23% potenzialmente destinabile) delle acque reflue e con un riuso corretto si potrebbe soddisfare il 45 % del fabbisogno nazionale.
In provincia di Alessandria al momento l’emergenza idrica non riguarda nello specifico il capoluogo, ma è stato istituito un tavolo tecnico permanente di Comuni e gestori del servizio idrico aperto dall’Egato 6 (ente di governo dell'ambito territoriale ottimale dell'Alessandrino) che si riunirà tutti i martedì per fare il punto – insieme all’ente Provincia ed ai tre gestori Amag, Gestione Acque e Comuni Riuniti - su una crisi che preoccupa il territorio alessandrino e che vede già numerosi comuni – ad oggi sono 41 – nella fascia di competenza di Egato6 (nella zona centrale e meridionale della provincia) alle prese con ordinanze che vietano l’utilizzo di acqua per irrigare orti e giardini, riempire piscine e fontane, lavare auto o piazzali. L’ultimo centro, in ordine di tempo, ad a unirsi a quest’elenco è Acqui Terme, dove però è lo stesso sindaco Danilo Rapetti a precisare che per ora la situazione è sotto controllo: questo grazie ad un maxi condutture tra l’acquedotto cittadino e Predosa. Anche nel Novese-Tortonese la situazione idrica è difficile ma non ancora drammatica: molte, anche in quelle zone, le ordinanze dei sindaci.