La protesta

Sicurezza stradale: presidio e flash mob contro la riforma del codice della strada

Tra le associazioni che aderiscono alla mobilitazione anche la FIAB Alessandria "Gliamicidellebici" Odv

Sicurezza stradale: presidio e flash mob contro la riforma del codice della strada
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La prossima settimana, proprio in concomitanza della Giornata Mondiale in memoria delle Vittime sulla strada, è previsto il voto finale al Senato sulla riforma del codice della strada.

Contro la riforma del codice della strada

Le associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme alle associazioni ambientaliste e per la mobilità sostenibile - tra cui anche la FIAB Alessandria "Gliamicidellebici" Odv -  e alle organizzazioni sindacali, che già da mesi lo hanno contrastato e bollato come “codice della strage”, lanciano perciò una nuova fase di mobilitazione, con un presidio a Roma domenica 17 novembre e flash mob in diverse città italiane -come ad esempio Genova, Torino, Melegnano (Milano), Treviso, Codropio (Udine), Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Forlì, Pesaro, Jesi (Ancona), Perugia, Roma, Napoli, Caserta, Bari e altre ancora - fino a martedì 19 novembre.

La nuova mobilitazione da parte di FIAB Alessandria insieme alle Associazioni dei familiari delle vittime sulla strada

"Lo sfregio ai familiari delle vittime di violenza stradale è doppio e inaccettabile. - spiegano gli organizzatori della mobilitazione - Dopo mesi di impegno e ore di audizioni parlamentari, nessuna delle richieste e degli emendamenti che tutte le più importanti associazioni familiari vittime avevano presentato lo scorso aprile con una lettera unitaria è stata accolta, nonostante quanto continua ad affermare il Ministro: c’è una bella differenza tra far parlare e ascoltare. Per di più, l’approvazione della legge è stata calendarizzata in aula tra il 19 e il 21 novembre, a ridosso della Giornata Mondiale in memoria delle Vittime sulla Strada”, che quest’anno si celebra domenica 17".

"La riforma ostacola la prevenzione aumentando anziché abbassare il conflitto e la violenza stradali, che già paghiamo con più di 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno. - aggiungono - Riporta l’Italia indietro di 40 anni su mobilità sostenibile e sicurezza stradale, riducendo il livello di tutela della vita umana sulla strada, a danno di tutti, con qualsiasi mezzo di trasporto si muovano. Ci allontana ancora di più dal resto dell’Europa, dove già siamo al 19° posto su 27 per tasso di mortalità, andando in direzione opposta alle riforme grazie a cui gli altri Paesi lo hanno invece ridotto con successo. Governo e Senato, con questa riforma del codice, votano sulla pelle delle persone: la sicurezza stradale ha un’altra direzione".

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