Torino: detenuto aggredisce un agente che lo aveva scovato con una chiavetta usb
TORINO - Un altro episodio di violenza in carcere a Torino. Un detenuto, dopo essere stato scoperto in possesso di una chiavetta USB in cella, ha prima inghiottito il dispositivo di archiviazione dati e poi aggredito l'agente che aveva tentato di sequestrarglielo.
Il detenuto è scagliato ferocemente contro l’agente, armato di una lama artigianale che aveva abilmente occultato all’interno dei pantaloncini che indossava.
“Il nostro plauso va alla prontezza di riflessi del poliziotto e dei colleghi intervenuti in suo soccorso che hanno evitato un epilogo ben più grave; tuttavia, non possiamo non dirci profondamente preoccupati per le condizioni di lavoro all’interno delle carceri, nonché il dilagare di violenza che sta travolgendo la società e che, inevitabilmente, ha la sua importante ricaduta nel mondo penitenziario”, spiega Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sappe, ricordando che meno di 48 ore, ovvero sabato, nella Casa circondariale di Torino si era vissuta una giornata da incubo, con devastazioni, fuoco e fiamme.
“I numeri sono allarmanti, ma ancor più preoccupanti sono il silenzio assordante della politica e la mancanza di iniziative per arginare il fenomeno. Solo nel distretto di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta nel primo quadrimestre di quest’anno abbiamo registrato 83 aggressioni al personale di polizia penitenziaria e 227 sono stati gli episodi di minaccia, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta quindi di 2 o 3 fatti di questo tipo al giorno!”, denuncia Santilli che si appella al Prefetto di Torino Donato Giovanni Cafagna affinché venga indetto al più presto un tavolo di confronto “poiché l’aumento di episodi di violenza e di disagio che ogni giorno registriamo nelle carceri, a nostro avviso, è lo specchio di un problema di sicurezza pubblica che riguarda tutta la popolazione."
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, auspica che “anche l’Amministrazione Penitenziaria e quella della Giustizia minorile e Comunità (a Torino è presente il carcere minorile Ferrante Aporti) adottino con urgenza gli opportuni provvedimenti per restituire sicurezza e serenità lavorativa al personale di Polizia Penitenziaria che fa servizio a Torino”, senza trascurare quella che è una richiesta storica del SAPPE: “dotare il personale del Corpo del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato".