Carceri

Torino, sindacati penitenziaria non partecipano a "Morire di Carcere"

"Chiamati in causa solo per eventi tragici, mentre nostro impegno quotidiano passa spesso inosservato"

Torino, sindacati penitenziaria non partecipano a "Morire di Carcere"
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TORINO - Riceviamo e pubblichiamo una lettera dei sindacati SAPPE, UILPA, FNS CISL e FSA-CNPP, inviata al Presidente Consiglio Comunale di Torino Luca Pidello e al Personale di Polizia penitenziaria.

Torino, "Morire di Carcere" senza la partecipazione dei sindacati

Egregio Presidente, Le scriviamo in qualità di rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali SAPPE, UILPA, FNS CISL e FSA-CNPP per esprimere la nostra profonda gratitudine all'Amministrazione Comunale di Torino per la vicinanza dimostrata nei confronti della Polizia Penitenziaria e per l'attenzione rivolta alle criticità del carcere di Lorusso e Cutugno. Tuttavia, con la presente intendiamo comunicare la nostra indisponibilità a partecipare alla cerimonia "Morire di Carcere" prevista per il 22 luglio 2024 presso la Sala Rossa del Consiglio Comunale.

La nostra scelta deriva dalla volontà di non condividere l'idea di affrontare le problematiche del carcere e del personale penitenziario su input di una singola sigla sindacale. Riteniamo, infatti, che le iniziative da intraprendere debbano essere di supporto alle preoccupazioni della Polizia Penitenziaria e condivise con l'intera compagine sindacale, non potendo rappresentare l'espressione di una sola sigla. Le problematiche accomunano certamente tutte le sigle per il rilievo che si deve riconoscere ai sacrifici della polizia penitenziaria, ma non si possono invece condividere le modalità con cui i problemi vengono resi visibili all'opinione pubblica.

Le sigle firmatarie di questo comunicato prendono le distanze da ogni tentativo di strumentalizzare eventi tragici e dolorosi che hanno colpito profondamente la Polizia Penitenziaria e, soprattutto, le famiglie dei colleghi che hanno deciso di non essere più con noi. Riteniamo non opportuno coinvolgere queste famiglie in manifestazioni pubbliche che, seppur importanti, rischiano di sfruttare il loro dolore personale e intimo. Siamo disponibili a confrontarci con l'Amministrazione comunale presso le sedi sindacali del carcere di Torino, poiché riteniamo che sia lì che la città debba assumersi le proprie responsabilità. È in questi luoghi di lavoro che si manifestano le criticità più evidenti ed è quiche tutti, nessuno escluso, hanno il dovere civico di prendere atto della realtà prima di esprimere giudizi.

Le organizzazioni sindacali sono estremamente sensibili al tema dei suicidi, non solo tra i nostri colleghi ma anche tra i detenuti, che negli ultimi anni hanno subito un drammatico aumento. Riteniamo che una cerimonia, seppur significativa come segno di vicinanza al Corpo di Polizia Penitenziaria, non sia sufficiente a contrastare questo fenomeno e ad attivare misure preventive. In tal senso, ci aspettiamo non solo che il Consiglio Comunale adotti soluzioni concrete, ma che il Sindaco di Torino dedichi tempo e attenzione per riceverci. Questo incontro rappresenterebbe un segnale tangibile della vicinanza della città al mondo penitenziario, espresso dal suo massimo rappresentante in nome di tutti i cittadini.

In questo momento di particolare difficoltà, abbiamo bisogno di fatti concreti e non di slogan o passerelle estive con visite superficiali alle carceri. Siamo stanchi di essere chiamati in causa solo in occasione di eventi tragici come suicidi, evasioni o rivolte, mentre il nostro impegno quotidiano nel salvare vite umane, come nel caso di detenuti che tentano il suicidio o mettono a repentaglio la propria vita o quella degli altri, passa spesso inosservato. Per le ragioni sopra esposte, chiediamo ancora una volta al Suo intervento, in qualità di Presidente, affinché il Signor Sindaco convochi le nostre Organizzazioni Sindacali.

Santilli (SAPPE), Missimei (UILPA), Ricchiuti (FNS CISL) e Manoti (FSA-CNPP)

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