Asti, truffa dell'ex tesoriere di Federcaccia
ASTI - Faceva arrivare lepri dall'Europa dell'Est per poi fare la cresta sui ripopolamenti. Truffa scoperta nell'ambito dell'operazione "Lepus Aliena".
Le indagini hanno evidenziato l'irregolarità sull'introduzione degli animali mediante la vendita agli ATC (Ambiti territoriali di caccia) e CA (Comprensori alpini) o aziende private ubicate nel territorio, che hanno messo così in pericolo l'economia rurale o forestale, ovvero il patrimonio zootecnico del territorio.
L'indagine denominata "Lepus Aliena" ha scoperto una illecita immissione nel territorio piemontese di lepri provenienti dall'Est Europa con potenziali rischi di malattie come per esempio la tularemia, potenzialmente trasmissibile all'uomo.
Per definire il quadro accusatorio sono state svolte numerose perquisizioni con contestuale sequestro di documentazione in tutta Italia presso gli uffici UVAC, Province, Aziende Sanitarie Locali competenti per le aziende del settore, aziende di import e associazioni di categoria.
Per quanto riguarda la provincia di Asti, l'immissione delle lepri era a cura degli ATC locali, mentre la cattura nelle ZRC erano demandate dalla provincia alle associazioni di categoria che ne demandavano la distribuzione sul territorio le quali, svolgendo attività a titolo di volontariato, percepivano rimborsi chilometrici per le prestazioni dei propri iscritti.
Indagando su questi rapporti emergeva che:
- La provincia erogava i fondi e li dava a Federcaccia per i servizi resi alle guardie venatorie e volontarie iscritte alla stessa Federcaccia
- L'associazione Federcaccia di Asti era la principale protagonista sul territorio e il suo tesoriere dell'epoca artefice delle operazioni illecite contestate
- Questi tratteneva somme di denaro erogate dall'ente provinciale da destinarsi ai singoli iscritti all'associazione e li dedicava a scopi personali incorrendo nel reato di malversazione ai danni dello stato invece di destinarli ai legittimi destinatari.