Una app per segnalare gli episodi domestici di violenza domestica
TORINO - “In queste settimane di emergenza sanitaria la Regione non dimentica le donne che vivono situazioni drammatiche e di violenza domestica. Tutti i Centri antiviolenza presenti sul territorio piemontese sono pienamente operativi e invito chi avesse necessità a rivolgersi presso queste strutture senza alcun problema”. Questo il messaggio dell’assessore alle Pari Opportunità, Chiara Caucino.
“Consapevole che questo momento di convivenza forzata e continuativa sia molto complicato e che sia più facile alterare gli equilibri tra le mura domestiche in contesti già fragili, ho accolto con grande plauso l’iniziativa della Polizia di Stato a riunire le forze per contrastare queste situazioni, diffondendo ancora di più la consapevolezza di poter denunciare sempre un sopruso o una violenza da parte del partner. Attraverso la App Youpol è possibile oggi segnalare alla Polizia la violenza domestica e l’applicazione permette di trasmettere in tempo reale immagini e messaggi agli operatori”, ha sottolineato Caucino.
Si tratta di un dispositivo, già destinato a denunciare bullismo e droga nelle scuole, facilmente installabile su smartphone e tablet, accedendo alle piattaforme per i sistemi operativi Ios e Android. Le segnalazioni sono automaticamente geo-referenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti. Dalla App è inoltre consentito chiamare direttamente il NUE e, dove non sia ancora attivo, risponderà la sala operativa 113 della Questura. Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di segnalare in forma anonima.
“Ricordo inoltre – prosegue l’assessore - a ogni donna che vivesse un dramma la possibilità di rivolgersi al numero di pubblica utilità 1522 oppure al numero unico di emergenza 112, affinché trovi immediatamente aiuto e protezione. In questi giorni i Centri antiviolenza del Piemonte sono a disposizione e le operatrici, alle quali esprimo tutta la mia stima e vicinanza, prestano un servizio di grande importanza, mettendo a rischio la propria salute per rimanere vicine alle donne”.