Ad Arquata Scrivia torna la mostra “1853-2023 – Torino-Genova. Una rotaia lunga 170 anni”

Ad Arquata Scrivia torna la mostra “1853-2023 – Torino-Genova. Una rotaia lunga 170 anni”
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ARQUATA SCRIVIA- Presso Palazzo Spinola, dal 26 novembre 2023 al 28 gennaio 2024

La terza edizione della mostra sui 170 anni della ferrovia Torino-Genova fa tappa ad Arquata Scrivia. La mostra sarà ospitata a Palazzo Spinola, piazza Bertelli 21, rimanendo aperta per tutto il periodo natalizio e fino al 28 gennaio del 2024. Il progetto espositivo è promosso dal Comitato per i 170 anni della linea ferroviaria, un organismo nato nell’ambito della Fondazione SLALA (Sistema Logistico del Nord-Ovest) per sostenere e dare spessore anche culturale ai progetti di irrobustimento della rete infrastrutturale delle regioni italiane nord- occidentali.

“L’idea espositiva – sottolinea il presidente di SLALA, l’avv. Cesare Rossini - nasce con una duplice valenza: è pensata, infatti, sia come la celebrazione di uno strumento fondamentale per lo sviluppo del paese lungo l’arco di oltre un secolo e mezzo, sia come un viaggio di riscoperta vissuto nella realtà dell’area vasta che comprende i sistemi infrastrutturali di Piemonte e Liguria”.

La Fondazione SLALA promuove questa mostra in collaborazione con il Comune di Arquata Scrivia e con altri importanti partner istituzionali: la Camera di Commercio di Alessandria-Asti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e l’Università del Piemonte Orientale. Con questo evento espositivo si offre al pubblico ha la possibilità di entrare in contatto con la storia della realizzazione della prima importante infrastruttura su rotaia della storia italiana e in contemporanea si propongono alcuni elementi di riflessione e di confronto tra le problematiche del periodo immediatamente precedente l’Unità nazionale e le scelte attuali che impattano sulla dotazione logistica dell’Italia di Nord-ovest, in coerenza con gli obiettivi della Fondazione SLALA. Il format prescelto è quello di una mostra itinerante che possa essere ospitata presso le principali città collocate lungo i 165 chilometri della tratta ferroviaria: in particolare, dopo una prima edizione della mostra realizzata a Palazzo Mazzetti ad Asti dal 18 settembre al 24 ottobre 2021 ed una seconda svoltasi a Palazzo Monferrato ad Alessandria dal 7 dicembre 2022 al 5 febbraio 2023, ne è stata prevista una terza proprio ai piedi di quell’Appennino che rappresentò per i progettisti e i costruttori della linea un ostacolo inedito e a quel tempo apparentemente insormontabile.

Il racconto di questa storia affascinante – perché è su questa linea che si è fatta l’Italia – è affidato a un progetto curato da Roberto Livraghi, presidente del Comitato per i 170 anni della linea ferroviaria, e allestito da Line.lab di Giorgio Annone. Il Comitato, promosso dalla Fondazione Slala, è così composto: Daniele Caffarengo, Mauro Caliendo, Tiziano Cosentino, Giovanni Currado, Walter Finkbohner, Vittorio Gatti, Roberto Livraghi (presidente), Angelo Marinoni, Gianluca Veronesi, Agostino Villa, Daniele Viotti.
La mostra di Arquata Scrivia, ancora una volta è realizzata con la speciale collaborazione operativa di: ALEXALA, Circuito Cultura e Territorio, DLF Alessandria-Asti, Fondazione FS, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, RFI-Rete Ferroviaria Italiana.

Le tematiche

Come sottolinea il curatore, Roberto Livraghi, “La mostra racconta le tappe principali e i protagonisti della
realizzazione del collegamento ferroviario, in primo luogo i re di Sardegna Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II, oltre al conte Camillo Cavour, che scriveva già nel 1838 che “nessun Paese più dell’Italia era in diritto di fondare sull’azione delle ferrovie le sue grandi speranze. La ferrovia fu costruita nel tempo record di soli sei anni; e nel 2023 si compiono esattamente i 170 anni dall’attivazione della linea sul percorso appenninico”.

Una sezione è dedicata al cantiere vero e proprio e alle difficoltà tecniche che i costruttori dovettero
incontrare, dalla tratta franosa di San Paolo Solbrito alla ripida salita da Genova a Ronco Scrivia, fino alla
necessità di realizzare un traforo, quello dei Giovi, tecnologicamente avanzatissimo per l’epoca. Una serie
affascinante di incisioni a colori, realizzate dal pittore svizzero Carlo Bossoli e pubblicate a Londra nel 1853 (per il volume “The railway between Turin and Genoa”) fornisce inoltre l’idea precisa di come si presentasse l’infrastruttura al momento della realizzazione.

L’esposizione è accompagnata da un magnifico catalogo, ricco di illustrazioni e di fotografie storiche realizzate presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa (Na). Singoli pannelli sono dedicati all’architettura delle stazioni, inizialmente definite “imbarcaderi”, con particolare attenzione agli edifici di Alessandria e di Asti. Altre immagini ricostruiscono come effettivamente si viaggiasse a metà Ottocento, con disegni tecnici e modelli del primo “materiale viaggiante”, dalle carrozze reali alle locomotive Cockerill e Stephenson, fino al “Mastodonte dei Giovi”. Le testimonianze di alcuni contemporanei,
tra cui Giuseppe Verdi e Alessandro Manzoni, concludono la parte storica.

L’itinerario di visita si chiude con un richiamo ai progetti futuri per un collegamento che conserva un rilievo infrastrutturale importante. A questo proposito è stato realizzato un video che collega la storia della linea con l’attualità degli sviluppi logistici dell’Italia di Nord-ovest.

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