Alessandria: presentato calendario Carabinieri 2020
ALESSANDRIA - È stato presentato il calendario storico dell'Arma dei Carabinieri edizione 2020 presso Comando provinciale carabinieri in Via Valfrè.
Prodotto editoriale con una tiratura di oltre un milione di copie, il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri è un oggetto ambito, che possiamo trovare tanto nelle private abitazioni quanto nei luoghi di lavoro e di ritrovo, a testimonianza del fatto che “ovunque fa piacere la presenza di un Carabiniere” tanto è l’affetto e la vicinanza di cui gode la Benemerita.
Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 87^ edizione, venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, della vicinanza dell’Arma ai cittadini e, attraverso di essa, all’Italia.
Quello del 2020 è un calendario “narrativo”, da leggere. Racconta del quotidiano eroismo dei carabinieri, attraverso le tavole realizzate dall’artista Mimmo Paladino, tra i massimi autori contemporanei, celebre esponente della transavanguardia, che ha visto le proprie opere esposte permanentemente in alcuni dei principali musei internazionali, tra cui il Metropolitan Museum di New York, accompagnate da toccanti testi scritti da Margaret Mazzantini, scrittrice di fama mondiale, vincitrice di numerosi premi tra cui lo Strega e il Campiello, che con la sua prosa incisiva ha trasformato vicende reali in toccanti narrazioni.
Attraverso l’arte di Mimmo Paladino e la scrittura di Margaret Mazzantini si ripercorrono scene di quotidiana straordinarietà, che vogliono raccontare la solidarietà e l’attenzione verso il prossimo con cui ogni militare dell’Arma tutti i giorni, in Italia e all’estero, svolge il proprio servizio. Storie di ordinario eroismo, cifra distintiva del Carabiniere, che fanno comprendere a pieno lo spirito di servizio con cui donne e uomini in uniforme affrontano silenziosamente quello che molti di loro stessi definiscono la loro missione, ovvero la tutela delle fasce più deboli e vulnerabili della società. Atti di ordinario valore che affondano le radici nella storia dell’Istituzione. Questo il senso della copertina dall’intenso fondo color oro, che oltre a richiamare la tradizione estetica del passato - riprende l’oro utilizzato nei mosaici di Ravenna e dai maestri senesi, poi ripreso da Gustav Klimt – simbolicamente celebra il metallo della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare, concessa cento anni addietro, il 5 giugno 1920, alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri per la partecipazione al primo conflitto mondiale con la seguente motivazione: "Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d'Italia".
Rimanendo legati alla tradizione, nella pagina centrale il Carosello, rappresentazione storica della carica di Pastrengo del 1848, epica battaglia in cui un drappello di Carabinieri a cavallo, per difendere e salvare Re Carlo Alberto, si diresse senza indugio contro il nemico, maggiormente armato e numeroso, sconfiggendolo.
L’Agenda Storica 2020, incentrata sul tema “il Centenario della Scuola Marescialli e della nascita di Salvo D’Acquisto”, con numerosi inserti guida il lettore attraverso le varie tappe della storia dell’importante istituto di formazione fino all’odierna Scuola Marescialli e Brigadieri, raccontandone l’evoluzione e le varie sedi utilizzate a partire dal lontano ‘800. La seconda parte è dedicata alla vita di un nostro Eroe che alla Scuola Marescialli si è formato, il V. Brig. M.O.V.M. “alla memoria” Salvo D’Acquisto. I testi di questo piccolo “diario” sono stati curati dallo storico dell’arte Prof. Riccardo Spinelli, dal Col. Alessandro Della Nebbia e dalla giornalista, scrittrice e biografa di Salvo D’Acquisto, Rita Pomponio.
Tavole del calendario scaricabili al seguente link:
Prefazione del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri al Calendario Storico dell’Arma 2020
“L’edizione del 1991 proponeva in copertina Il Carabiniere a cavallo di Salvatore Fiume, un trionfo di rosso che evoca il sangue di tanti sacrifici. L’artista siciliano lo aveva realizzato nel 1972, la tela, di notevoli dimensioni, è custodita in una caserma dell’Arma di Milano. Altra edizione iscritta nell’Olimpo della pittura fu quella del 1986, con il volto di un carabiniere che sembra voler proteggere chi lo osserva. Lo aveva disegnato Pietro Annigoni, il ritrattista dei grandi della terra. A più riprese l’arte ha abbellito la nostra pubblicazione, dalle tavole di Ninni Verga e Klaus Wagger a quelle affidate due anni fa a Ugo Nespolo.
Stavolta ospitiamo con gioia un altro artista di rilievo internazionale, considerato fra massimi autori del nostro tempo. Importante esponente della Transavanguardia, accolto in esposizioni da New York a Pechino, a Londra e Bruxelles, Mimmo Paladino è un’icona del fervore artistico che attraversa lo Stivale dall’epoca più antica. È il solco di Piero della Francesca, alla cui produzione egli si richiama esplicitamente, al punto che mentre scriviamo, nella splendida Arezzo che custodisce il ciclo della Vera Croce, è in corso la mostra La regola di Piero, omaggio di Paladino al grande pittore-umanista rinascimentale.
La lezione estetica del passato è evidente nella copertina, che riprende l’oro dei Maestri senesi e dei mosaici di Ravenna, tanto cari a Gustav Klimt. Un fondo oro che, soprattutto, intende celebrare il centenario di un prestigioso riconoscimento, la concessione della prima Medaglia d’oro al valor militare alla Bandiera dell’Arma, 5 giugno 1920, per il contributo fornito alla vittoria nella Grande Guerra. Le tavole pittoriche a seguire illustrano l’attualità del quotidiano eroismo di tanti appartenenti all’Istituzione. La pagina centrale si ispira invece alla carica di Pastrengo del 1848, quando un drappello di Carabinieri a cavallo salvò il Re Carlo Alberto in battaglia. In coda, la tradizionale rassegna delle ricompense, ulteriormente arricchitasi nel 2019, suggello di un tempo trascorso fattosi presente, affinché il retaggio storico rimanga sempre sullo sfondo dell’oggi e nella prospettiva del domani.
Alla pittura affianchiamo quest’anno una letteratura con la maiuscola, con brani che sintetizzano mirabilmente episodi di vita vissuta dai nostri reparti, nei quali si manifestano la solidarietà, l’umanità, la vicinanza alla gente, valori che devono sempre ispirare l’operato di ogni buon Carabiniere. I testi sono firmati da Margaret Mazzantini, una delle voci più alte della letteratura europea, che con i suoi romanzi, tradotti in trentacinque lingue, ha vinto fra gli altri i premi Strega e Campiello, affascinando milioni di lettori.
Se Mimmo Paladino dipinge le emozioni, Margaret Mazzantini le incide con il bisturi della sua scrittura affilata, misurata e incisiva. Insieme ci consegnano un ritratto dell’Arma contemporanea, che rivela un dato importante: non siamo cambiati. Al netto delle differenze d’epoca, i fatti qui illustrati assomigliano molto a quelli delle copertine della Domenica del Corriere, a cui Beltrame e Molino ci avevano abituati.
È questo il motivo dominante del Calendario 2020: evidenziare la premurosa attenzione che ogni componente dell’Arma pone nei confronti della vulnerabilità, declinata nelle multiformi espressioni offerte dalla realtà quotidiana. Ed evidenziarla per il tramite della straordinaria espressività artistica di un grande pittore e di una grande scrittrice, a simboleggiare un impegno che nasce nella Storia, si alimenta del passato, vive nel presente, si proietta nel futuro. La nostra più intima vocazione, quindi, qui proposta nelle forme della contemporaneità per sottolineare la perdurante essenza della missione istituzionale.
Non sono infatti cambiati i compiti d’istituto né le istanze dei cittadini, che all’Arma chiedono attenzione, impegno, disponibilità ad assisterli non solo quando subiscono un torto, ma anche per le mille questioni che meritano semplicemente un consiglio, un confronto, una mano sulla spalla che spesso è quella di un Carabiniere, dunque dello Stato”.
Nemmeno può cambiare lo spirito: l’abnegazione che fa guardare al prossimo prima che a se stessi, quel riconoscere nell’altro un fratello che è la base per compiere al meglio il proprio dovere. Decine di migliaia di carabinieri hanno onorato la loro uniforme nel passato: in silenzio, generosamente, sentendo nel proprio intimo di non fare alcunché di speciale. Un silenzio operoso più forte di ogni strepitio. Dedico a loro questo oggetto d’arte che ne ornerà le case e gli uffici. Con un pensiero particolare ai caduti, che hanno pagato quell’onore al prezzo della vita”.