Alessandria, la celebrazione del Giorno della Memoria del Museo della Gambarina
Il Museo della Gambarina e il Giorno della Memoria si intrecciano tramite una lunga e misteriosa storia raccontata da Paolino Marchelli e pubblicata su Youtube, oggi diffusa anche sui social.
Di che cosa si tratta? Innanzitutto, l’ambiente, una padronale villa all’ingresso di Valle San Bartolomeo (oggi Villa Amelotti), allora proprietà di grandi commercianti ebrei (ma in origine di Urbano Rattazzi) ove nel periodo tra le due guerre venivano ospitati personaggi come Adriano Olivetti e Rita Levi Montalcini. Paolino ne è testimone, visto che viveva nella villa insieme al padre giardiniere. Feste e sport si alternavano. La villa era anche dotata di un campo da tennis ove ci si poteva sfidare. Nel tennis il più munifico con i raccattapalle, cioè Paolino e il fratello, era il conte di Alba. Ma all’esterno vi era anche il gioco delle bocce e i figli del giardiniere crescevano assieme ai figli dei proprietari.
Poi le leggi razziali avevano rovinato questo clima ove i più piccoli giocavano senza steccati e senza discriminazioni e le famiglie degli adulti non avevano problemi a condividere l’esistenza. E qui inizia il racconto della misteriosa cassetta… che ovviamente non vogliamo anticiparvi, perché è tutto da sentire e da vedere. Ancora una volta, la storia minima fa comprendere fatti e avvenimenti che hanno reso drammatica la storia maggiore. Si può raccontare anche così il Giorno della Memoria.
Il video è stato girato negli stessi luoghi che vengono raccontati. La regia è di Fabio Solimini, da un’idea di Elena Garneri e Fabio Solimini. La realizzazione è stata effettuata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.