Resistenza

Pozzol Groppo dedica un memoriale alla Brigata Partigiana "Cornaggia"

Barbieri e Ravetti: "La speranza è che questo memoriale serva a contrastare l’oblio, i tentativi di banalizzazione della Storia e a rifiutare la memoria indulgente”

Pozzol Groppo dedica un memoriale alla Brigata Partigiana "Cornaggia"
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L'inaugurazione in occasione delle commemorazioni dell'80° anniversario dell'eccidio in cui persero sei partigiani.

Un memoriale dedicato alla Brigata "Cornaggia"

Sabato 1° febbraio, alle 14.30, in località Biagasco del Comune di Pozzol Groppo (nell'Alessandrino), sarà inaugurato il Memoriale dedicato alla Brigata Partigiana “Cornaggia”. L’evento è organizzato dall’amministrazione comunale e dai Comitati provinciali ANPI di Alessandria e Pavia.

"Il 2025 è un anno importante, perché celebriamo gli 80 anni della Liberazione. In quei lunghi e terribili 20 mesi, dall’8 settembre del 1943 al maggio del ‘45, non c’è valle, collina, borgata o frazione del nostro Piemonte in cui non siano state scritte pagine di sofferenza e coraggio. Così accadde nelle zone dell’Alto Monferrato e dell’Alto Tortonese. Così accadde alla Benedicta.  - commentano Domenico Ravetti, presidente  del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte, e Luciano Barbieri, sindaco di Pozzol Groppo - E così accadde a Biagasco: il Memoriale, realizzato dall’amministrazione comunale di Pozzol Groppo presso l’ex scuola dove avvenne il tragico eccidio, è dedicato alle sei vittime di quell’evento, alla Brigata Cornaggia ma anche a tutte le donne e a tutti gli uomini che scelsero di stare dalla parte giusta della Storia, riscattando l’Italia dall’ignominia del nazifascismo e consentendo a noi tutti, oggi, di vivere in un Paese libero e democratico".

Nella notte tra il 30 e il 31 gennaio del 1945, a seguito di una delazione, i fascisti della GNR di Voghera e della Sicherheit sorpresero nel sonno nella scuola di Biagasco, e quindi fucilarono, sei garibaldini della formazione partigiana “Cornaggia”, comandata da Ermes Alberto Piumati. Con lui vennero assassinati Carlo Covini, Lucio Martinelli, Fulvio Sala, Giovanni Torlasco e Anna Maria Mascherini, staffetta partigiana e infermiera, la vittima più giovane (aveva 21 anni). I partigiani della “Cornaggia” erano operai, contadini, artigiani e studenti.

"La nostra speranza è che questo Memoriale serva a contrastare l’oblio, i tentativi di falsificazione, di banalizzazione della Storia e a rifiutare la 'memoria indulgente', quella secondo la quale sarebbe esistito anche un fascismo 'per bene', perché gli italiani anche allora furono 'brava gente' - concludono Ravetti e Barbieri - . Furono italiani a trucidare Staffora e i suoi compagni, e quegli italiani non erano 'brava gente'. Ora che i testimoni diretti della Shoah e della Resistenza ci stanno lasciando, abbiamo bisogno di continuare a fare 'Memoria' e a raccontare ai più giovani che anche nell’ora più buia c’è chi accende la luce e ci guida verso la libertà".

 

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