La "Maratona digitale per la legalità" in ricordo delle vittime della mafia
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani vuole ricordare le figure del giudice Antonio Scoppelliti, del dott. Paolo Giaccone, del commerciante del settore tessile Vincenzo Spinelli e
dell'imprenditore Libero Grassi, tutte vittime della mafia, attraverso l'iniziativa “Maratona digitale per la legalità. Uniti contro le mafie”.
Durante le date del 9,11,29,30 agosto, tutti coloro che intendano aderire avranno la possibilità di postare o inviare al CNDDU le proprie riflessioni in merito alle tematiche proposte. Le considerazioni e i contributi, anche grafici, saranno raccolti in un e-book, che verrà pubblicato sul sito e sarà dedicato alla memoria delle vittime e martiri per la legalità.
Antonio Scoppelliti fu assassinato il 9 agosto del 1991, mentre si ritirava dal mare con due colpi alla testa sparati da fucili calibro 12 caricati a pallettoni. Si era occupato di vari maxi processi, di mafia e di terrorismo
(caso Moro, sequestro dell'Achille Lauro, Strage di Piazza Fontana e Strage del Rapido 904).
Paolo Giaccone, docente universitario e consulente per la medicina legale per il palazzo di giustizia, si rifiutò di cambiare l’esame dattiloscopica di un'impronta digitale che incastrava un noto killer mafioso. Il suo omicidio avvenne l’11 agosto 1982 mentre si recava all'istituto di medicina legale di Palermo.
Libero Grassi venne ammazzato da Cosa Nostra il 29 agosto 1991 con quattro colpi di pistola mentre si reca a piedi al lavoro. Il 14/02/1992 gli viene conferita la Medaglia d'oro al valor civile con la motivazione: "Imprenditore siciliano, consapevole del grave rischio cui si esponeva, sfidava la mafia denunciando pubblicamente richieste di estorsioni e collaborando con le competenti Autorità nell'individuazione dei malviventi. Per tale non comune coraggio e per il costante impegno nell'opporsi al criminale ricatto rimaneva vittima di un vile attentato. Splendido esempio di integrità morale e di elette virtù civiche, spinte sino all'estremo sacrificio.”
Vincenzo Spinelli contrastò la logica del ricatto estorsivo mafioso e per questo fu ucciso dai sicari della mafia il 30 agosto del 1991.
"Eroi, martiri oppure semplici cittadini che hanno nobilitato i valori della cittadinanza attiva, della giustizia, del senso civico e della legalità. Esempi da seguire per i nostri giovani" - commenta il Prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU.