Lega Giovani Piemonte: Turchia fuori dall'Unione Europea
TORINO - Questa mattina il sit-in davanti alla Prefettura di Torino della Lega Giovani Piemonte contro l’intervento Turco nel nord-est siriano ai danni dei curdi.
Questa mattina, martedì 15 ottobre, la Lega Giovani Piemonte ha manifestato contro l’intervento Turco nel nord-est siriano ai danni dei curdi, con un sit-in davanti alla Prefettura di Torino.
Hanno partecipato alla manifestazione anche l’On.Flavio Gastaldi e i consiglieri regionali piemontesi: "Insieme ai giovani del partito - ha spiegato il capogruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni - manifestiamo oggi la nostra solidarietà e vicinanza al popolo curdo che lotta valorosamente per la salvaguardia dell'indipendenza e che dopo aver sconfitto l'Isis si vede massacrato da un tiranno, Erdogan, e dal suo regime filo islamico. Naturalmente la Turchia non potrà mai entrare in Europa e anche a nome del Gruppo che rappresento, siamo scesi in strada a manifestare l'assurdità di una simile guerra. Onore ai curdi, alle loro donne in primis, che invece di scappare, rimangono nella loro terra di origine a combattere. Da vent'anni la Lega ripete che la Turchia non rispetta i diritti civili. Non possiamo più rimanere in silenzio davanti all'iniziativa militare in atto in questi giorni contro il Nord Est della Siria, né essere succubi di un sultano che nulla ha a che spartire con i valori espressione della Comunità europea".
A manifestare in piazza Castello anche Giacomo Perocchio e Alessio Ercoli della delegazione della Lega Piemonte Esteri: "L’offensiva di Erdogan contro i curdi siriani è un gesto vigliacco, che avanza una pericolosa ombra di pulizia etnica sui territori del Kurdistan siriano. Con questo intervento, la Turchia non rispetta più alcun criterio necessario per poter aderire all’Unione Europea e dunque, come sosteniamo da sempre, è ora che le istituzioni europee battano un colpo e blocchino immediatamente e in via definitiva qualunque trattativa relativa all’adesione della Turchia all’Unione Europea procedendo financo alla sua cancellazione dalla lista dei Paesi candidati all’ingresso".