L'oceanografa novese Paola Rivaro premiata con la Torre d'Oro
NOVI LIGURE - È stata l’oceanografa novese Paola Francesca Rivaro a ricevere ieri mattina, domenica 10 ottobre, al Museo dei Campionissimi il Premio Torre d’Oro, giunto alla sua edizione numero 36.
I suoi progetti di ricerca ricadono nei settori dell’oceanografia chimica, della biogeochimica marina e delle scienze polari e si sviluppano nell'ambito di diversi progetti di ricerca sia nazionali che internazionali, dal mar Mediterraneo all’Antartide e, più nello specifico, nel mare di Ross. Ed è proprio nel continente ghiacciato che la docente alessandrina ha all’attivo diverse spedizioni.
"Sono particolarmente felice che la Torre d'Oro di quest'anno venga assegnata alla professoressa Rivaro, studiosa nota a livello internazionale ma, allo stesso tempo, molto legata alla nostra città - afferma Andrea Sisti, assessore comunale alla Cultura -. Apprezzo anche l'alto valore simbolico del riconoscimento, che richiama l'attenzione di tutti noi su tematiche ambientali di stringente attualità e sottolinea, in un periodo come l'attuale, l'importanza della ricerca scientifica, che vede tanti novesi protagonisti nei vari campi del sapere".
Professore associato presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale all’Università di Genova, svolge un'attività riconducibile a tematiche quanto mai attuali, come lo studio delle ripercussioni del cambiamento climatico sugli oceani. In carriera ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui nel 2003 il Premio Felice Ippolito per le scienze del mare conferito dall'Accademia dei Lincei e dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide e nel 2019 il Premio Speciale del Comitato Organizzatore del quotidiano La Stampa, intitolato alla ambientalista Luisa Minazzi.
Ha svolto attività di docenza nell’ambito di master e scuole di specializzazione italiane e internazionali ed è stata relatrice di numerose tesi di laurea in Scienze Ambientali Marine, Scienze del Mare e Scienze Chimiche e di tesi di dottorato in Scienze Polari all’Università di Siena. Ha inoltre svolto attività di ricerca in Inghilterra, in particolare al Plymouth Marine Laboratory e all’Università di Liverpool, e alla Columbia University negli Stati Uniti.