Il messaggio di fine Ramadan dell'Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia
ALESSANDRIA - Il messaggio di fine Ramadan rivolto dall’Arcivescovo della Diocesi di Torino, Cesare Nosiglia, ai musulmani.
Cari amici musulmani,
volge al termine il digiuno del mese di Ramadàn, in cui ciascuno di voi si è sottomesso, con la mente e il cuore, all’obbedienza di fede verso Dio e ha consolidato i legami fraterni nella comunità.
Quest’anno, dopo le restrizioni imposte dalla pandemia, cristiani e musulmani possiamo finalmente celebrare le nostre feste rispettive, della Pasqua e di ‘Id al-fitr, con il ritorno ad una certa normalità, pur conservando un margine di prudenza.
A nome mio e della Chiesa di Torino, auguro buona festa di ‘Id al-fitr alla comunità dei musulmani, a ciascuno di voi, alle vostre famiglie, ai vostri bambini e bambine.
In questi giorni di festa, i nostri cuori ci invitano a ringraziare insieme Dio Onnipotente e Misericordioso che nella Sua Provvidenza ci ha protetti nel periodo della pandemia e ci ha consentito sia di esercitare la solidarietà verso le persone più fragili e bisognose sia di ricevere le cure e l’attenzione necessarie. Per questo, rinnoviamo la nostra gratitudine a tutto il personale sanitario, ospedaliero, assistenziale, scolastico, che ci hanno aiutato a superare questo periodo molto difficile.
Dall’altra parte, mentre nelle nostre feste ci scambiamo il saluto di pace, la guerra in atto in Ucraina accresce in noi la coscienza della necessità di sradicare in tutti ogni seme dell’odio e della violenza e di coltivare il seme della fratellanza universale. «Sentiamo la comune responsabilità di invitare tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme» per guidare «le nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani fratelli» (Abu Dhabi, Documento sulla fratellanza umana, per la pace mondiale e la convivenza comune).
Rinnovo a tutti voi l’augurio della pace.