Festival di Sanremo: polemiche sul ruolo della donna
Inizia stasera Il Festival di Sanremo e, come da tradizione, la polemica è servita. Anche dalla città di Alessandria che, attraverso la Consulta comunale per le Pari opportunità di Alessandria presieduta da Nadia Biancato, invita la popolazione a spegnere la televisione durante il programma.
Tutta colpa di Amadeus: "L’uomo - come ha detto Fiorello ieri all’Ariston, rubandogli la scena - più buono e amorevole, ma divenuto in occasione della kermesse canora sanremese, il cattivone di turno. Tutti ce l’hanno con lui". E per forza – replica a gran voce una fetta del gentil sesso che proprio non ha digerito le affermazioni del conduttore della 70^ edizione di un festival che è anche – per definizione – un gran circo mediatico: già in sede prefestival Amadeus era uscito con affermazioni infelici sulle donne - “tutte belle” le sue co-conduttrici - e sul loro ruolo, in particolare quello di saper stare un passo indietro al loro uomo.
I complottisti si chiedono ancora oggi, a poche ore dall’apertura del sipario sulla maratona sanremese, se quella boutade apparentemente così spontanea sia stata studiata a tavolino. Tant’è: la Consulta Comunale per le Pari Opportunità della città di Alessandria ha deprecato questo linguaggio irrispettoso utilizzato dal Direttore Artistico del Festival di Sanremo, ritenendo al tempo stesso imbarazzate l’assoluto silenzio, la non reazione da parte delle stesse co-conduttrici, tra cui figurano stimate professioniste dell’informazione, dalle quali ci si attendeva – si legge nella nota della Consulta - la dissociazione verso parole inqualificabili.
A qualche centinaio di chilometri si sente di nuovo la voce di Fiorello, amico di Amadeus e consumato one-man-show che calcherà il palco dell’Ariston, quasi a rincarare il fatto che la polemica è strumentale e il tono va smorzato: "Dì la verità, Ama – ha detto, scherzando Fiorello -, la prima cosa che hai pensato quando ti hanno scelto per Sanremo è stata chiamare me: mi hai scelto per l'aspetto fisico, mi hai detto "Rosario sei migliorato, ti trovo fico e ti voglio al mio fianco, né avanti né indietro". E poi, polemica nella polemica, c’è "l’annunciata partecipazione alla gara canora del rapper Junior Cally, i cui testi delle canzoni sono pieni di volgarità, provocazioni, istigazione alla violenza sulle donne, sessismo e misoginia – tuonano le componenti della Consulta Pari Opportunità -: la libertà di parola e di pensiero non può ledere il diritto e la dignità di qualcuno/a". Il nodo del contendere sta nella promozione – a loro dire – di un modello, ovviamente, diseducativo, in palese contrasto con i principi generali della RAI che, quale TV di Stato, è tenuta a promuovere la parità di genere, il superamento della rappresentazione stereotipata delle donne, il contrasto a ogni forma di violenza.
Pure da Torino sono arrivati strali contro il direttore Artistico Amadeus, la dirigenza RAI e Junior Cally per “istigazione alla violenza sulle donne”: l’ha fatta, l'associazione Italia delle Donne tramite il suo presidente Gisella Valenza, con riferimento ai brani di qualche anno fa del rapper mascherato. E mentre Amadeus si è scusato ed ha più volte garantito che la canzone che Cally canterà a Sanremo non conterrà nessun riferimento offensivo, l’universo femminile – onestamente indaffarato in tutt’altre e più impegnative vicende quotidiane – guarda avanti e forse questa sera darà pure un’occhiata al festival, aspettando probabilmente l’ingresso di Sabrina Salerno – una delle co-conduttrici – che ha spiegato come “fare un passo indietro” sia invece un complimento e chissà che metta a tacere le polemiche canticchiando il ritornello di quel famoso “Siamo donne” che – tanto per cambiare, ma le donne sanno guardare lontano – ricorda al mondo che “oltre alle gambe c’è di più”.