“Partigiani Sempre!” in scena il 9 giugno al Polo del ‘900 di Torino e il 10 giugno a Castellazzo Bormida

 “Partigiani Sempre!” in scena il 9 giugno al Polo del ‘900 di Torino e il 10 giugno a Castellazzo Bormida
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“Partigiani sempre!” è un’opera co-prodotta dall’ANPI di Cesenatico e dall’Associazione “Memoria della Benedicta”, con il sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria e del Consiglio Regionale del Piemonte, nella quale la lettura dei brani che l’autore, Massimo Carlotto, ha scritto traendo spunto da alcune vicende della Resistenza italiana, si fonde con le musiche composte ed eseguite dagli YoYo Mundi e Maurizio Camardi. L’eccidio della Benedicta è una delle vicende narrate.

La rappresentazione di “Partigiani sempre!” andrà in prima regionale alle ore 19 di giovedì 9 giugno, al “Polo del ‘900” di Torino, nell’ambito della rassegna “Archivissima”, e sarà replicata, in prima per la provincia di Alessandria, alle ore 21 di venerdì 10 giugno, a Castellazzo Bormida, presso i locali della Fondazione Longo, che insieme all’Associazione “Memoria della Benedicta” ha promosso la serata.

“La narrazione e le musiche –sottolinea il presidente, Daniele Borioli- oltre al loro valore artistico e culturale, collocano la storia tragica della Benedicta, la più grande strage di partigiani combattenti verificatasi nel corso della lotta di liberazione, nel contesto più ampio dello scontro cruento che connotò il periodo compreso tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1945, interessando diversi territori e coinvolgendo sia le popolazioni civili sia i combattenti per la libertà. Non casualmente, tra le storie narrate nell’opera c’è anche quella di Marzabotto, dove si consumò il più spietato eccidio di civili compiuto dai nazifascisti. Anche per questo –conclude Borioli- abbiamo aderito sin dall’inizio con convinzione alla proposta degli autori: poiché il valore intrinseco del sacrificio cui si esposero i partigiani del nostro Appennino, nella settimana di Pasqua del 1944, si coglie ancora più nettamente se collocato nel contesto ampio dell’Italia occupata, nella quale un nemico ormai prossimo alla sconfitta si accanì contro gli italiani, per rendere ancora più alto il loro tributo di sangue alla libertà”.

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