Il progetto

"Un museo senza differenze": l'arte del '900 nella Comunità Polis di Sant’Agata Fossili

Il 16 giugno si potranno ammirare alcune delle opere di artisti come le opere esposte sono di autori come Enrico Castellani e Lucio Fontana

"Un museo senza differenze": l'arte del '900 nella Comunità Polis di Sant’Agata Fossili
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Domenica 16 giugno, la Comunità Polis apre le porte al pubblico esterno per una mostra che riunisce alcune delle migliori opere dell'arte del '900.

Un Museo senza differenze

Restituire bellezza, è questo il tema della mostra che per un solo giorno sarà ospitata nella comunità riabilitativa Polis a Sant’Agata Fossili gestita dalla Cooperativa Interactive, che ospita persone con patologie psichiatriche.

Si tratta del progetto “Un museo senza differenze” che permetterà agli ospiti della comunità di poter ammirare per un giorno alcune opere storiche dell’arte del ‘900 come un “taglio” di Lucio Fontana, in una mostra curata da Matteo Maria Rondanelli. Il 16 giugno, le porte della Comunità Polis si apriranno al pubblico esterno che potrà accedere a questa commistione tra arte ed umanità.
“L’utilizzo dell’arte come cura è studiato anche scientificamente – spiega Paolo Giuseppe Leggero, presidente della Cooperativa Interactive  -. Classicamente si ritiene che nel processo creativo sia possibile esprimere ed elaborare esperienze traumatiche o dolorose affrontandole in modo simbolico. L’espressione artistica è una forma di espressione e comunicazione privilegiata nel campo della salute mentale”.

Il progetto è stato ideato da Paolo Giuseppe Leggero e Matteo Maria Rondanelli, mentre l'organizzazione dell'evento è a cura di Cristina Cappelluti. L’appuntamento di domenica è l’unico in Italia in questo momento,  e le opere esposte sono di autori come Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Piero Manzoni, Marcello Morandini, Lucio Fontana.
“Si aprono i cancelli della Comunità alla grande arte del ‘900 -  aggiunge Rondanelli -. Un incontro senza pregiudizi che pone i pazienti e i visitatori sullo stesso piano”. Sì perché quel giorno la Comunità sarà raggiungibile da tutto il pubblico: “Il mistero dell’arte si compie per gli ospiti e per tutti i presenti senza differenze e per la prima volta la duchampiana decontestualizzazione dell’oggetto che diviene Arte se posto nel Museo, rispetto al suo naturale utilizzo, si ribalterà trasformando un luogo di cura in un vero e proprio Museo d’Arte”.

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