Assemblea lavoratori autostradali sotto la sede torinese di gruppo Gavio

Assemblea lavoratori autostradali sotto la sede torinese di gruppo Gavio
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Le Organizzazioni regionali dei Trasporti del Piemonte FILT Cgil, FIT Cisl, UilTrasporti, Sla Cisal e UGL logistica e trasporti hanno indetto per venerdì 19 giugno, dalle ore  15 alle 17, una assemblea all’aperto che riguarda i lavoratori autostradali della Torino-Milano, Torino-Piacenza, Asti-Cuneo e Torino-Savona, società concessionarie che fanno capo ad ASTM, finanziaria del Gruppo Gavio.

Anche in relazione alle normative di distanziamento fisico che rendono difficoltoso reperire luoghi chiusi di adeguata ampiezza, l’assemblea avrà luogo davanti alla sede degli uffici torinesi del Gruppo, in via Bonzanigo 22, in prossimità dell’incrocio fra corso Regina Margherita e corso Principe Oddone.

I lavoratori discuteranno in assemblea del perdurare dell’utilizzo della CIGO (Cassa integrazione guadagni ordinaria) in presenza di traffico considerevole che ha creato, un po’ ovunque, code anche per la ripresa dei cantieri che sono alquanto numerosi dopo l'inattività per Covid.

I lavoratori lamentano lo straordinario erogato in parallelo alla cassa integrazione e l’uso della reperibilità, mentre i colleghi sono a casa. L’azienda frattanto sta costringendo i lavoratori delle sedi a prenotare le ferie del 2020, spesso già ampiamente utilizzate per sostituire il collocamento in cassa integrazione e ha previsto chiusure unilaterali, senza confronto sindacale, per ben 4 settimane, ipotecando l’uso delle ferie stesse.

Nel corso dell’assemblea i lavoratori, che sono in stato di agitazione, definito a livello nazionale e ribadito a livello piemontese dai sindacati dei trasporti FILT Cgil, FIT Cisl, UilTrasporti, Sla Cisal e UGL logistica e trasporti, definiranno eventuali azioni per supportare la vertenza che segnala un comportamento spregiudicato del Gruppo Gavio che, peraltro, ha dichiarato alla stampa buone prospettive di risultato economico per l’esercizio in corso: come dire, “sulla pelle dei lavoratori e a danno del servizio all’utenza”.

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