Cerutti: con la cassa integrazione si possono aprire i tavoli
Ci sono speranze concrete che venga concessa la cassa integrazione Covid per un periodo di almeno un mese ai lavoratori della Cerutti degli stabilimenti di Casale e Vercelli.
Le giudici Elisa Trotta e Claudia Gentili avrebbero firmato i documenti per accordare la Cig, dopo che i sindacati avevano manifestato l’intenzione di proseguire il presidio sotto il tribunale vercellese.
In mattinata un comunicato dei sindacati lamentava proprio la mancanza di pronunciamento da parte delle giudici di Vercelli che avrebbe precluso ogni possibilità di aprire un tavolo di discussione al Mise.
Senza occupazione non avrebbe senso discutere di piani aziendali, questo il parere delle organizzazioni sindacali ,che chiedono anche l’apertura di un tavolo di crisi del Monferrato , chiamando le istituzioni e in primis il comune di Casale Monferrato a far da capofila in un incontro fra parti sociali e i comuni del territorio per la discussione della situazione economico produttiva occupazionale.
La situazione di crisi della Cerutti, per tempi e modalità di attuazione ha avuto un eco mediatico talvolta superiore a quello riservato ad altre ditte del territorio come ad esempio l’Arcelor Mittal di Novi Ligure.
Ma quella di Casale e Novi Ligure non sono le uniche realtà produttive del territorio ad essere in crisi. A Mombello Monferrato gli 80 lavoratori della Ex GIMI controllata dalla FHP Freudenberg, proprietaria fra gli altri del marchio Vileda, vedono il loro futuro lavorativo a rischio per la decisione da parte della multinazionale tedesca di spostare a Monselice, in provincia di Padova , tutta la produzione, privando la Val Cerrina di altri posti di lavoro.