La crisi dei consumi del dopo Covid
La crisi sanitaria provocata dal Coronavirus e il conseguente periodo di lockdown (termine che il mondo ha imparato a conoscere e con cui ha convissuto per mesi) hanno letteralmente travolto come uno tsunami le abitudini delle persone.
Chiusi in casa, senza la possibilità – per molti – di poter andare a lavorare e senza la certezza di uno stipendio. La fiducia nel futuro ha colori sbiaditi e la voglia di tornare alla normalità – pur legittima – fa i conti con una serie di incertezze che segneranno le abitudini di ognuno per molto tempo.
Di fatto la crisi di molte attività produttive ha drasticamente ridotto le disponibilità economiche nelle tasche degli italiani. Secondo un’analisi elaborata da Coldiretti e divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sulla spesa delle famiglie si parla di un salto indietro di 20 anni.
Una recessione che riporta a valori comparabili a quelli dei primi anni 2000 con il crollo dei consumi nel primo trimestre del 2020 stimato pari al 4%. Crollo che si traduce in una diminuzione delle vendite al dettaglio del 26,3% con punte massime per calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-90,6%), mobili, articoli tessili e arredamento (-83,6%), abbigliamento e pellicceria (-83,4%) e giochi, giocattoli, sport e campeggio (-82,5%). Il calo minore? Quello per i prodotti farmaceutici (-3,5%) e per le vendite dei beni alimentari, che nell’aprile appena passato invece aumentano (+6,1%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“È fondamentale garantire la stabilità dei prezzi lungo tutta la filiera per bloccare ogni tentativo di speculazione a danno dei consumatori e degli agricoltori – ha affermato i vertici di Coldiretti Alessandria - che devono poter continuare a produrre per difendere la sovranità alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali”.
D’altra parte, in un momento di clausura forzata, nelle famiglie dove c’era armonia i momenti dedicati al cibo e alla convivialità si sono dilatati nel tempo e nel budget familiare ha tenuto solo l’alimentare, con un altro problema collegato al post lockdown: quello di un aumento della sedentarietà e dell’obesità in adulti e bambini. Scontato l’appello dei medici: è necessario riabituarsi ad un corretto stile di vita alimentare e motorio, altrimenti il rischio è di ammalarsi, non di Coronavirus ma di altre patologie.