Cosa si aspettano da Mario Draghi gli industriali del Nord

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Il Nord operoso, quello dei cantieri e degli investimenti internazionali, aspetta lo scoccare dell’incarico a Mario Draghi alla guida del Paese. Un Paese che ha davanti a sé un primo, grande ostacolo, da superare: quell’emergenza sanitaria – e di conseguenza economica – che, come ha affermato il presidente incaricato atteso oggi al Colle, richiede risposte all’altezza.

E per essere all’altezza è la politica, al di là della nomina di tecnici o meno nel prossimo governo, che deve dimostrarsi adeguata alle richieste del mondo del lavoro che chiede un cambio di passo e che, attraverso i suoi imprenditori, punta ad avere riforme immediate. Secondo i dati forniti da Ego-Hub il cosiddetto “settentrione” ha perso – nei primi 6 mesi del 2020 - il 44% dei posti di lavoro a livello nazionale, registrando l’8,1% di tasso di disoccupazione e un -18% di Pil nel secondo trimestre dell’anno appena passato.

La pandemia ha senza dubbio accelerato il processo di digitalizzazione già attuato da molte imprese: certo è che, in prospettiva, serviranno nuove conoscenze e una continua formazione non solo nell’ambito dello smartworking  (sono pari al 21% le aziende del nord che lo hanno adottato dallo scorso marzo a settembre), ma nelle nuove capacità digitali degli stessi operai, chiamati a farsi “lavoratori imprenditivi”. Per questo motivo il grande Nord, attraverso le sue associazioni di categoria, ripone massima fiducia nel pragmatismo di Mario Draghi e chiede a gran voce una sburocratizzazione generale ed un rilancio vero dell’export.

"L’innovazione – spiegano gli industriali – può essere efficace solo quando c’è stabilità ed è necessario applicare le riforme attraverso nuove fiscalità e superando il nodo del blocco dei licenziamenti".

Anche la riforma degli ammortizzatori sociali, che vanno rafforzati, può indirizzare verso nuove competenze e permettere alle aziende di ristrutturare. Infine, ma di primaria importanza, il Recovery plan: un’occasione da non perdere per gli industriali che, anche in questo caso, appoggiano in toto le capacità di Mario Draghi.

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