Ex Ilva: nuovo piano industriale, 3300 esuberi e 6.000.000 di tonnellate annue prodotte
ITALIA - La FIM Cisl ha reso noto che ArcelorMittal Italia ha presentato ai Ministeri dell'Economia, dello Sviluppo economico e del Lavoro il nuovo piano industriale relativo agli stabilimenti di propria appartenenza in Italia. Secondo i punti salienti dell'accordo, stilato in base a quanto concordato nello scorso marzo al Tribunale di Milano e "mai condiviso con il sindacato a marzo" secondo FIM, sono previste:
- la risalita della produzione a 8 milioni di tonnellate nel 2025 (non solo da alto forno ma anche via forno elettrico)
- almeno 3330 esuberi distribuiti tra i vari stabilimenti (non specificato l'impatto sui singoli distretti, a partire da quello di Novi Ligure);
- una produzione annuale attorno ai 6 milioni di tonnellate.
"ArcelorMittal avrebbe fatto presente che lo scenario, rispetto all'accordo di marzo, è profondamente cambiato a causa del lockdown", prosegue il comunicato diffuso dalla FIM Cisl, "ottimo alibi per ritardare ancora la ripartenza dell’Afo5 e continuare a smantellare lo stabilimento e a non proseguire le opere ambientali. Nel frattempo, nell'indotto non si pagano stipendi da mesi e in molti casi non arrivano le risorse degli ammortizzatori sociali. L'accordo del 6 settembre 2018 prevedeva zero esuberi e 8 mln di tonnellate nel 2023. Ora, esuberi, Cassa Integrazione e ritardi negli investimenti e i 10.700 al lavoro nel 2025 sono solo teorici e senza nessuna consistenza. Complimenti a chi ha tolto lo scudo penale dalla scorsa estate e ha dato un ottimo alibi all'azienda per disimpegnarsi".